Non mi sembrava vero averlo di fianco a me e poterlo abbracciare, baciare, stringere a me quante volte volevo. Sembrava di essere in un sogno e non nella realtà, e se fosse stato così, avrei voluto che non finisse mai.
Stavamo camminando mano nella mano, lungo le strade illuminate e non molto affollate della città dell'amore. Continuavo a sorridere, e molteplici volte mi sono fermata ad osservarlo, tutti i suoi dettagli, il suo viso perfetto, quasi come se fosse stato disegnato da un pittore, le sue piccole imperfezioni che lo rendevano ancora più bello, più reale, più Harry. Ed è questo ciò che amavo maggiormente di lui, il suo essere se stesso, ed ero fiera che ci fosse riuscito nonostante all'inizio della sua carriera si era lasciato condizionare molto dalle critiche e dai pensieri altrui, così lui mi aveva confidato una sera.
Ci fermammo davanti ad un ristorante, molto elegante e carino, ed entrammo; disse che aveva prenotato un tavolo e poco dopo un gentile cameriere ci accompagnò fino ad esso. Ci sedemmo e cominciò a raccontarmi tutto quello che era successo nel periodo in cui noi eravamo distanti, fisicamente ma non col cuore, avrei aggiunto. Lo interruppe il cameriere e dopo che lui ordinò sfoggiando il suo splendido francese, che farebbe sciogliere qualsiasi ragazza ai suoi piedi, me compresa, tornammo a parlare. Prese la mia mano poggiata al centro del tavolo e la unì alla sua, come se fossero una cosa sola e sorrisi guardando le nostre mani unite, dopo tutto questo tempo. Alzai lo sguardo su di lui, mi stava già osservando e un sorriso compreso di fossette comparve sul suo viso, facendomi sorridere a mia volta. Stavo bene, finalmente mi sentivo veramente bene, lì, con lui, lontano dal resto del mondo; in quel momento eravamo immersi nella nostra bolla, e io non desideravo altro. La cena fu tranquilla, e quando finimmo mi aiutò ad indossare il cappotto prima di pagare il conto e uscire. Nel momento in cui poggiammo piede fuori del ristorante, decine di flash mi impedirono di andare oltre, accecandomi con le loro luci così forti. Non ero mai stata così vicina e a contatto con dei paparazzi ed ero imbarazzata, non sapendo cosa fare. Guardai Harry e lui mi sfoggiò un bellissimo sorriso, che mi fece tranquillizzare. Le macchine fotografiche continuavano a scattare foto e il riccio mi strinse a lui, e sussurrò di non preoccuparmi. Un paparazzo iniziò a fare domande, e così in poco tempo tutti ci riempirono di questioni, a cui non avrei saputo rispondere. Stavamo di nuovo insieme? Oppure era ancora presto per dirlo?
Sentii uno di loro domandare «Harry, chi è questa bella ragazza?»«È la mia ragazza e sono contento di essere qui con lei ora. Sono davvero fortunato ad averla nella mia vita e senza di lei mi sentirei perduto, la amo con tutto me stesso. Ora scusatemi, ma vorrei passare la serata con la ragione della mia felicità. Buona serata.»
Rispose lui, sorprendendomi. Quanto poteva essere dolce? Troppo, decisamente troppo.Gli lasciai un bacio sulla guancia e ci allontanammo da quell'ammasso di persone; dopo un po' mi fermai e mi voltai verso di lui che mi guardò con aria interrogativa.
«Grazie. Grazie per quelle bellissime parole, grazie per essere qui con me, grazie per essere semplicemente il mio tutto. Ti amo, non ho mai smesso di farlo e mai lo farò. Ti amo, ti amo, ti amo.» sussurrai guardandolo dritto negli occhi per fargli capire che sentivo veramente ogni cosa che avevo pronunciato.
«Ripetilo.» sorrise.
«Ti amo, amore mio.»
«Ti amo anch'io, piccola.»
Disse prima di stringermi tra le sue braccia, e giuro che non vi era un altro posto in cui avrei voluto essere. Le sue braccia erano la mia casa, lui era la mia casa e finalmente l'avevo ritrovata.
Camminammo ancora un po' prima di tornare in hotel, scoprii che lui e i ragazzi alloggiavano nel mio stesso fortunatamente. Non volevo stare più un minuto lontano da lui.
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I need love
Fanfiction‘Tu hai bisogno di me, come io ho bisogno di te. Ma la distanza ci tiene separati. La odio, la odio così tanto che non posso dirlo a parole. Ma ho un costante bisogno di te, quindi fanculo la distanza. Io ti amo.’ ~~~ «Ricominciamo?» chiese, guardan...