Harry's pov
Eravamo mano nella mano, io e la mia piccola, mentre passeggiavamo nelle spiagge deserte di Brighton. L'avevo portata lì in vacanza, per il mio compleanno e sembrava andare tutto a meraviglia. Nessuno sapeva dove eravamo e questo mi rasserenava molto. Notai un piccolo pontile in legno, non molto lungo, ma con una visuale incredibile del tramonto che ci accompagnava in quel momento molto romantico. Ci sedemmo sul bordo, facendo penzolare le gambe nel vuoto, dato che l'acqua era molto bassa e non sarebbe di sicuro riuscita a toccare i nostri piedi. Portai la mia mano lungo la sua coscia, e l'adagiai tranquillamente. Scorsi il suo sguardo intendo a fissare qualcosa, così dopo aver constato che non stava osservando nulla in particolare, Interrompetti i suoi pensieri.
«A cosa pensi?»
Lei non rispose, si limitò a guardarmi negli occhi.
«Sai che puoi dirmi tutto, vero?»
Lei annuì.
«Bene, allora dimmi, che succede?»
«Nulla..solo che non voglio andarmene un'altra volta, insomma..voglio stare qui con te e non posso. Perciò non credo che riuscirei..»
Bip. Bip.
Aprii gli occhi e capii che quello che avevo appena immaginato era solo un sogno. Ma c'era quella cosa che mi stava dicendo e che non riuscì a finire che non faceva altro che alimentare la mia curiosità. Magari se questo telefono non fosse suonato, avrebbe finito la frase. Però adesso basta, è solo uno stupido sogno. Nah, tanto stupido no, perché era davvero dolce, io e lei, soli, in spiaggia. Proprio come aveva sognato lei a capodanno, quando me lo raccontò , rimasi sorpreso, e volevo che quel sogno diventasse realtà. Chi lo sa, magari un giorno di questo riusciremo a fare una passeggiata in spiaggia, anche se non è stagione. Non importa. Voglio solo realizzare il suo sogno.
Tornai al pianeta terra, e staccai il telefono dalla presa presente proprio accanto al mio letto e notai che avevo ben due messaggi. Uno era di Camilla, e uno di Niall.
Lessi prima quello della mia piccola che mi diceva di non vedere l'ora che arrivi domani, che sarà fantastico e non riesce più a ad aspettare. Inoltre c'era scritto, che se non rispondeva subito era solo perché era piena di impegni. Quello di Niall, invece, tradotto dalle sue bizzarre abbreviazioni, diceva soltanto che oggi a pranzo ci saremmo visti tutti per gli ultimi dettagli per il primo concerto. Risposi ad entrambi e poi riposi il telefono sul comodino.Mi alzai dal letto e andai in bagno a farmi una doccia, era presto perciò avevo tutto il tempo necessario per prepararmi. Mi asciugai i capelli, dando loro quella forma del riccio anche se essendo abbastanza lunghi è difficile. Tornai in camera e indossai una maglietta bianca semplice, un paio dei miei soliti jeans neri e i miei stivaletti marroni. Presi una fascia color oliva e la usai per legare i capelli in modo che i ciuffi ribelli non mi arrivassero sugli occhi. Indossai il cappotto nero e dopo aver preso il telefono, mi avviai fuori casa. Dovevo sbrigare un paio di commissioni per domani, ovvero il mio compleanno, e perciò mi diressi in pieno centro della capitale inglese.
Verso mezzogiorno e mezzo mi ritrovai con i ragazzi in un ristorantino appena fuori città, in modo che avessimo tutta la tranquillità per discutere. Verso metà pomeriggio finimmo così tornai a casa, mi rilassai un po' e quando furono le sette e mezza circa salii in macchina, con direzione Holmes Chapel. Non era passato molto tempo dall'ultima volta che vi era stato, ma c'è sempre quella mancanza che sento di questo posto a cui sono molto legato sin da piccolo. Era buissimo quando arrivai, erano solo le otto e qualcosa ma si faceva fatica a vedere se non fosse per i lampioni e i fanali della macchina. Parcheggiai e dopo aver attraversato il piccolo vialetto, suonai alla porta. Sentivo molte voci, sicuramente mamma aveva invitato tutta la famiglia, compreso i cugini e parenti più lontani. È fatta così, e l'adoro.
La porta si aprì e scorsi la figura di Gemma, mia sorella. La strinsi in un abbraccio, ero davvero legato a lei sin da bambini quando giocavamo insieme e qualche volta bisticciavamo su chi dovesse guardare la tv. Sorrisi a quei ricordi, per poi entrare dentro casa. Si sentivano degli ottimi odorini di cibo, ero sicuro che mamma avrebbe fatto una delle sue delizie per rendere ancora più speciale questa cena. Mia madre arrivò a salutarmi mentre io ero ancora sull'entrata a togliermi il cappotto. Mi salutò con un bacio sulla guancia, che ricambiai nella sua e poi mi abbracciò. Noi ci mostravano affetto così, con dei semplici gesti come un abbraccio e mi piaceva molto questa cosa. Mi chiese se potevo aiutarla in cucina, e risposi sorridente che mi avrebbe fatto piacere. Sfornammo dal forno gli ultimi pasticci, che avevano un aspetto davvero invitante e d'altronde l'avevamo sempre saputo che aveva qualche dono in cucina, le sue pietanze erano degne di ristoranti di alto livello, insomma non possiamo sicuramente dire che siamo cresciuti male. Mi ricordai che non avevo salutato nessuno, così mi stavo dirigendo in salotto, dove sentivo la maggior parte delle voci, quando mia madre mi fermò chiedendomi di aiutarla portare i piatti in tavola. Così feci, aspettai ancora qualche minuto e poi seguita da lei mi diressi in soggiorno. Con mia grande sorpresa trovai non molti familiari ma i ragazzi e mi chiesi cosa facessero qui, insomma sono i benvenuti e lo sanno benissimo però oggi non mi hanno detto nulla al riguardo di sta sera. Poggiai i piatti in tavola e andai da loro a salutarli.
«Ciao ragazzi! Che..che ci fate qui? Non mi avevate detto nulla oggi»
«Ehi bro, volevamo farti una sorpresa ma a quanto pare nessuno ci ha avvisato che eri arrivato se no ci nascondavamo e poi sbucavamo fuori cantandoti tanti auguri!» Niall che aveva appena parlato, scoppiò in una risata e fu poi seguito da me e gli altri.
«Ma seriamente siete qui perché dovevate farmi una sorpresa?» Li guardai sorridenti, questi ragazzi mi stupivano ogni giorno di più, insomma mi avevano organizzato una festa a casa mia?
«Non si capiva? Ahah Haz, si siamo qui per te e il tuo compleanno!» Zayn rispose ai miei pensieri e alla mia precedente domanda.
«Non so cosa dire, cioè grazie, wow. Siete i migliori!»
«Abbraccio di gruppo!» Urlò Liam, e tutti i presenti si voltarono verso di noi. Forse non aveva capito che non eravamo sul palco dove poteva urlare quanto voleva, però era stato dolce.
«Harry, la sorpresa migliore deve ancora venire!»
«Cioè, cosa sarebbe?» Li guardai perplessi. Mi girai e capii tutto. Era tutto vero?
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Ciao ragazze! Ho aggiornato solo ora, per il semplice motivo che sto riscrivendo i primi capitoli, se vi va dateci un'occhiata, per ora quello più cambiato è il primo e mi piace molto. Ma non come questo capitolo, questo lo amo. E quale sarà la sorpresa? Ehheh solo io lo so ahah okay non voglio essere troppo crudele perciò aggiornerò prima possibile! Passiamo ai ringraziamenti! Le visualizzazioni sono arrivate a 20000 e sono tantissime cioè wow, non so cosa dire. Siete incredibili. Spero solo che la storia continui ad interessarvi, perché ci saranno molte sorprese nei prossimi capitoli! Non aggiungo altro, vi auguro buona serata e buona lettura. Un bacio a tutte!💝😚
Alice.
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I need love
Fanfiction‘Tu hai bisogno di me, come io ho bisogno di te. Ma la distanza ci tiene separati. La odio, la odio così tanto che non posso dirlo a parole. Ma ho un costante bisogno di te, quindi fanculo la distanza. Io ti amo.’ ~~~ «Ricominciamo?» chiese, guardan...