Capitolo 8

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Chissà cosa mi risponderà. Quella ragazza mi mette un'ansia assurda addosso. E non ce l'ho neanche quando salgo sul palco perciò mi sento strano. Non riesco a togliermela dalla testa. È bellissima. Due occhioni che sono un misto tra verde e azzurro che farebbero svenire chiunque avesse l'occasione di poterli guardare. E poi il suo sorriso, dio è meraviglioso. Poi è dolcissima. E oltretutto è una directioner, un altro punto a suo favore.

I miei pensieri vennero interrotti dalla vibrazione del telefono, era lei.

Da Camilla:
"Pure la mia inizia nel modo migliore che potessi chiedere. 9:30 ti va bene? x"

Ho già detto che è dolcissima? Beh potrei ripeterlo ancora mille volte e non mi stancherei.

A Camilla:
"Perfetto. A domani, buonanotte xx"

Non vedevo l'ora di rivederla in tutta la sua bellezza. Ed ecco che i pensieri su di lei riniziano ad invadere la mia mente. Anzi non erano mai andati via.

«Haz, come mai quel sorrisone?» domandò Niall.

Oh merda, si vedeva così tanto che ero felice? Ma poi perché lo ero? Insomma non era la prima volta che uscivo con una ragazza, ma lei è diversa. Ed è proprio questo che mi piace.

«Nulla, nulla. Avete trovato?» risposi sviando la domanda.

Cercai di cambiare discorso e capirono che non ne volevo parlare così mi spiegarono le loro idee. Dopo aver avvertito Paul, il nostro manager, di cosa cosa avevamo deciso andai a dormire. Ma possibile che non facevo altro che pensare a Camilla?

Pov's Camilla

Ero a letto da quasi un'ora e non smettevo di pensare, anzi i pensieri non la volevano finire di attaccare la mia mente. Dopo poco riuscì ad addormentarmi per fortuna.

Fui svegliata dalla bellissima sveglia del telefono che avrei quasi fatto volare addosso all'armadio da quanto fastidiosa fosse.

Mi alzai, mi lavai il viso e i denti e mi misi appena appena un po' di trucco per coprire le mie occhiaie, sembrava che avessi fatto bagordi la sera prima invece avevo semplicemente passato metà notte a fantasticare su Harry.

Infilai un paio di shorts e una maglietta nera con dei piccoli diamanti sulle spalle e le mie amate vans nere. Erano le 9:15 perciò decisi di dirigermi verso il bar dell'hotel, pronta per una gustosa colazione con il ragazzo più dolce del mondo. Trovai un tavolo un po' appartato ma molto carino e mi sedetti. Dopo una decina di minuti arrivo Harry più bello che mai. I ricci gli ricadevano un po' sul viso e da appena svegliato sembrava ancora più un cucciolo. Un cucciolo? Non feci tempo di finire che si avvicinò a me salutandomi con un bacio sulla guancia che ricambiai.

«Buongiorno.» le dissi sorridendo.

«Buongiorno a te. Dormito bene?» domandai non sapendo come iniziare una conversazione senza essere in imbarazzo.

«Si, tu?»

«Anch'io.»

Arrivò un cameriere che prese le ordinazioni che poco dopo ci portò, dei cappuccini e dei muffins al cioccolato con della granella di nocciola che li decorava. Erano davvero deliziosi, e in poco tempo finimmo la nostra colazione. Chiacchierammo come la sera precedente, sentivo che con lui avrei potuto parlare di qualsiasi argomento; e questo non faceva che legarmi ancora di più al ragazzo meraviglioso che era.

Stavo molto bene in sua compagnia, quasi come se il resto del mondo e tutti i problemi scomparissero nell'istante in cui lo guardavo, o in cui parlavamo.
Peccato che tutta quella serenità che avevo trovato, finì nel momento in cui vidi entrare mio padre ed Anna all'interno del bar, facendomi uscire dalla bolla che mi ero creata per isolarmi da tutto e da tutti fuorché Harry.

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