Capitolo 54

292 17 3
                                    

Pov's Camilla

Era passata mezz'ora e stavamo ancora aspettando di poter mangiare le pietanze da noi ordinate in questo magnifico ristorante sul mare, dove il nostro tavolo era su un angolino molto privato ma stupendo allo stesso tempo che dava proprio sulla spiaggia.
Mi ero svegliata abbastanza di ottimo umore e il fatto di essere tra le sue braccia mi ha fatto dimenticare in parte quella tristezza e arrabbiatura che avevo dopo aver letto quel messaggio. Lo so che lei sia convinta di essere l'unica per Harry, ma non è così. Ci sono passata sopra per il momento solo per non voler rovinare questa specie di vacanza, ma fosse per me sarei già nel suo ufficio a tirarle i capelli e a chiederle come diavolo si permette a parlare così al mio ragazzo. Ma per ora, godiamoci la giornata.

«Ecco a voi.» disse il cameriere poggiando i nostri piatti sul tavolo.

«Era ora.» borbottò Harry, sembrava un bambino affamato che aspettava la pappa. Una scena dolcissima.

Il cameriere sorrise e se ne andò senza aggiungere parola, meglio così.

«Allora, piccola, ti stai divertendo?» mi chiese dopo aver assaggiato il suo pollo al curry che sembrava alquanto delizioso.

«Molto. Te?»

«Anche.» sorrise. «Merda!» tornò serio.

«Cos'è successo, Harry?» chiesi preoccupata.

«Mi sono dimenticato di fare una cosa.» la mia ansia stava crescendo, che stesse parlando di non aver risposto a Cara? E se magari le avesse risposto senza che io me ne accorgessi? Stavo impazzendo.

«Devo chiamare mia madre.» tirai un sospiro di sollievo. «Perché sembri sollevata dal fatto che ho detto che devo chiamare mia madre? Cosa pensavi dovessi fare?»

«N-niente.» perché devi balbettare? Adesso capirà tutto, cazzo.

«Dimmi la verità, Camilla.»

«Non è niente, Harry.» sembrò infuriarsi di più dopo la mia risposta.

«Guardami negli occhi.» ringhiò. Alzai lo sguardo che prima era sul piatto e lo rivolsi a lui, centrando i suoi occhi. I suoi meravigliosi occhi.

«Dimmi la verità.» stavolta scandì bene parola per parola. Iniziai ad avere un po' di paura, non l'avevo mai visto così.

«E va bene.» sospirai. «Mi è passato per la mente il pensiero che dovessi chiamare Cara.» tenni gli occhi bassi, distogliendo lo sguardo da lui.

Dopo qualche secondo sentii una sua mano alzare delicatamente il mio mento fino a quando i miei occhi non furono ancora una volta nei suoi.

«Perché lo hai pensato?» disse con voce debole.

«Non lo so. Forse ho paura che tu ti accorga che lei è migliore di me e che mi lasci. Forse perché ieri non hai-» mi bloccai. Non potevo farmi scoprire, non doveva sapere che avevo letto il messaggio.

«Non hai, cosa?»

«Non hai avuto occasione di sentirla.» dissi con voce piccola, quasi come un sussurro.

«Ascolta, è vero.» sgranai gli occhi mentre sentii il mio cuore battere sempre di più.

«Lasciami finire.» continuò. «È vero che ogni tanto la sento, ma sai anche tu che non posso fare altrimenti. Io amo te, però devo stare con lei e sai benissimo come stanno le cose. Mi dispiace.»

«È questo vuol dire che ti può chiamare amore? Che voglia fare sesso con te? Che ti scriva messaggi sconci ai quali tu magari rispondi tranquillamente? No, non posso. Non posso accettare che questo succeda. Ti amo troppo.» le lacrime appena uscite dai miei occhi strozzarono quasi le ultime parole da me pronunciate.

«Come fai a saperlo? Come fai a sapere quello che mi scrive?» chiese furioso.

«Il suo ultimo messaggio. O almeno, non so se te ne ha mandati altri. Ieri sera.» soffocai le lacrime che stavano rigando il mio viso e le pulii velocemente con la mano. «Ieri sera mentre stavo per venire da te è vibrato il tuo telefono, e presa dalla rabbia dopo aver letto che te lo aveva mandato lei, aprii il messaggio e lo lessi. Lo so che è sbagliato, ma a questo punto inizio a pensare di aver fatto bene.»

«Non è come sembra.» sussurrò.

«Allora dimmelo te perché io non so più a cosa pensare.»

«Gliel'ho detto un sacco di volte di non chiamarmi così, ma lei continua a farlo lo stesso. L'unica persona che può dirlo sei tu, solamente tu. E non è colpa mia se è arrapata così tanto da scrivermi messaggi del genere ma io non le rispondo in altrettanto modo. Se non mi credi leggi i messaggi. Mi dispiace non avertelo detto, non volevo che-» lo interrompetti.

«No, non ti devi scusare. Quella che lo deve fare sono io, davvero non so cosa mi sia preso. Non avrei dovuto reagire così. M-mi dispiace.» le lacrime solcarono di nuovo il mio viso. Ero solo un idiota.

«Va tutto bene, piccola. È colpa mia se sei in tutta questa situazione. Mi dispiace. Se potessi tornare indietro farei di tutto perché non si creasse una cosa del genere. M-mi perdoni?» chiese con voce piccola alle ultime parole.

«Sei tu quello che deve perdonare me.»

«Allora perdoniamoci a vicenda.» rise leggermente per alleggerire la situazione e io mi unii a lui.

«Ti amo piccola.» quelle parole mi scaldarono il cuore.

«Ti amo Harry.» sorrisi e mi avvicinai a lui per lasciargli un bacio leggero sulle labbra.

«Ora direi di mangiare.» risi alla sua affermazione, sicura che ormai il cibo fosse freddo.

~~~~~

Bonjour! Eccolo il capitolo, (spero) tanto atteso. Cosa ne pensate delle confessioni che sono state fatte? Pensavate che non succedesse niente eh eheh.
Il prossimo capitolo arriverà il fretta, e volevo chiedervi se vi piace la storia, di condividerla con i vostri amici in modo che aumentino le visualizzazioni. Questo mi farebbe solo che piacere. Grazie mille di tutto! Ah e per restare in tema si ringraziamenti, grazie per le trentun mila visualizzazioni! Woow. Davvero, non ho parole. Siete incredibili! Vi voglio bene meraviglie💖🎀

Ps: capitolo più lungo del solito, amatemi!

Buona lettura,
Alice.

I need loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora