Ritrovare la strada nella propria vita non è mai semplice, soprattutto quando la persona con cui volevi percorrere questo cammino non è più al tuo fianco. Ti senti persa, disorientata e metti in dubbio tutti gli aspetti della tua vita. È così che si...
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6 anni prima
Era una mattina di inizio giugno. Il mio sonno venne interrotto dal suono di passi in casa che ipotizzai fossero di mia madre. Accesi il telefono per vedere l'orario. Segnava le sette e un quarto.
Mi stropicciai gli occhi, alzandomi per aprire la finestra e far entrare il sole di quel periodo estivo.
«Bea!», urlò mio padre, chiedendomi di raggiungerlo in camera sua.
Feci come aveva chiesto e, appena entrai, notai che l'armadio di mia madre era vuoto. Tutti i vestiti, le magliette e le sue cose non c'erano più.
«Papà, cos'è successo? Dov'è la mamma?», chiesi, credendo che il mio cuore potesse esplodere da un momento all'altro a causa del battito accelerato.
Mi resi conto, poco dopo, della mancanza di una valigia. «Hai provato a chiamarla?».
«Sì, e non risponde».
Provai lo stesso a contattarla e non ricevetti risposta. Continuai così per un'altra mezz'ora, mentre mio padre chiamava mia nonna per capire se sapeva qualcosa.
Credevo che se avesse visto il mio nome sulla schermata del cellulare avesse risposto, dato il forte rapporto che ci legava, ma non andò come speravo.
«Niente», pronunciai, prendendo un respiro profondo e passandomi una mano sul volto sconsolata.
«Vado a controllare Gaia», affermai, andando nella cameretta di mia sorella di tre anni per vedere se stesse bene.
Fortunatamente aveva il sonno pesante e dormiva tranquilla.
«Dorme?», domandò mio padre avvicinandosi al suo letto.
Annuii, sospirando sollevata.
«Che facciamo adesso?».
Raggiunsi mio padre fuori dalla stanza e mi chiusi la porta alle spalle. Nel frattempo risposi alla sua domanda: «Denunciamo la sua scomparsa».
«Sì, lo farò io», iniziò la frase, prendendo il telefono e formulando il numero dei carabinieri. «Ah, in cucina ho visto un foglietto ma non ci ho fatto troppo caso. Controlla... magari si è degnata di lasciarci un messaggio di addio», aggiunse sarcastico, uscendo dalla porta di casa per non svegliare Gaia con la chiamata.
Io scesi in cucina e, come aveva detto mio padre, notai un biglietto attaccato al frigo con una calamita. Lo staccai e lo lessi. C'era scritto: "Mi dispiace, devo andare. Bea, tesoro, lascio nelle tue mani tuo padre e Gaia, sicura che riuscirai a prenderti cura di entrambi come hai fatto finora. Spero che un giorno riuscirete a perdonarmi". Era firmato da mia madre.
Corsi fuori per farlo vedere a mio padre.
«Avevi ragione, ho trovato questo», affermai, mentre respiravo affannosamente.
Chiuse la chiamata, dicendomi che dovevamo andare in caserma e poi lesse il messaggio sul foglio.
«Credo che se ne sia andata di sua spontanea volontà», concluse mio padre, rientrando in casa.
«E se qualcuno l'ha obbligata a scrivere questo biglietto?».
«Non credo, Bea...».
Tornammo dentro, sedendoci sul divano e pensando a cosa fare.
«E adesso?», chiesi, preoccupata per mia madre e la situazione in cui ci aveva lasciato. Mio padre aveva da poco perso il lavoro, infatti era mia madre che lavorava, mentre io andavo a scuola. Mi mancava un altro anno per finire il liceo linguistico.
«Andiamo avanti, tesoro».
Spazio autrice
Ecco a voi il prologo riscritto. Lo preferisco perché il precedente spoilerava alcune situazioni che accadono nel libro. In questo capitolo scopriamo di chi e a cosa mi riferisco nella trama. In questo modo capirete di cosa parla Beatrice nei prossimi capitoli.
Per chi è nuovo e non ha letto il prologo che c'era prima (compreso lo spazio autrice), mi presento: sono Bianca Leonardi, nel 2021 ho programmato e a dicembre (del 2021) ho iniziato a scrivere questa storia. Ho pubblicato per la prima volta a gennaio del 2022 e ho smesso di essere solo una lettrice (lo sono da molti anni, solo che ogni tanto eliminavo Wattpad e poi lo installavo di nuovo - cose normali). A inizio ottobre ho smesso di aggiornare perché dovevo concentrarmi sul concluderla, riscrivere alcuni capitoli, correggerla e poi ripubblicarla qui.
Ed eccoci qui :)
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate e che dire, ricominciamo questa nuova avventura!
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