Ritrovare la strada nella propria vita non è mai semplice, soprattutto quando la persona con cui volevi percorrere questo cammino non è più al tuo fianco. Ti senti persa, disorientata e metti in dubbio tutti gli aspetti della tua vita. È così che si...
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Stavo scegliendo che maglia indossare per uscire a fare la spesa quando, avviandomi verso lo specchio, passai vicino alla finestra e vidi qualcuno fermo di fronte alla mia porta. Dopo averla aperta e essermi affacciata, capii essere Michele.
Prima di dirgli che fossi lì, cercai di capire cosa stesse facendo.
Sembrava stesse parlando, visto che le sue labbra si stavano muovendo. Ogni tanto si guardava intorno, e, a un certo punto, mi notò.
«Che stai facendo?», chiesi, curiosa di sapere cosa si sarebbe inventato.
«Niente, io...»
Capendo che era in difficoltà, dissi: «Rimani lì, tra poco scendo».
Passai del mascara sulle ciglia e lo raggiunsi fuori.
«Ehi!», esclamai, appena lo vidi fuori dalla porta.
«Ciao!»
«Entra.» Prendemmo posto sul divano.
«Come mai sei qui?»
«Sabato sera ti porto a mangiare fuori. Ho già chiesto al tuo capo un permesso. Ci conosciamo da tanto e mi doveva un favore.»
Noi due. Insieme. A cena.
«Posso sapere dove mi porti?»
Scosse la testa, rendendo l'invito più sospettoso di quanto lo fosse.
«Aspetta... Ma è un appuntamento?»
«Ti correggo. Il nostro primo appuntamento.»
Prima che potessi aggiungere altro, continuò: «Indossa il vestito più bello che hai. Passo a prenderti alle venti».
Mi baciò sulla guancia e se ne andò.
Quello che volevo si stava finalmente realizzando.
Messaggiai a Giulia e Ginevra, dicendo che quel pomeriggio avevo una cosa importante da dirgli, e tornai in camera per prendere la borsa e andare al supermercato.
«Eccomi», quasi urlò la mia migliore amica, entrando di corsa nel bar, ignorando i clienti che la guardavano straniti.
«Perché stai correndo?», chiesi divertita.
«Voglio sentire cos'hai da dire.»
«Sei incredibile», affermai, dicendole di sedersi su uno degli sgabelli di fronte. Nel frattempo Giulia sì avvicinò, pronta per ascoltare.
«Stamattina Michele mi ha invitato a cena sabato. E mi ha detto che sarà il nostro primo appuntamento.»
«È bellissimo, Bea!», commentò Giulia.
«Sì! Ma questo significa che si è anche dichiarato?», domandò Ginevra.
«Non ancora. Penso che lo farà quella sera.»
«Siamo contente per te.»
«Grazie ragazze.»
«Di niente», disse Giulia, lasciandomi un bacio sulla guancia.
Qualche minuto dopo entrò Leonardo che, appena mi vide, mi raggiunse, dicendo: «Il mio piano ha funzionato, quindi?»
«Ovvio.»
«Lo sapevo!»
«Di cosa parla?», chiesero le mie amiche.
«Mi ha aiutata con Michele.»
«In che modo?»
Spiegai loro cosa avessi fatto il giorno precedente.
«Ecco la Bea che conosco!», esclamò Ginevra.
«Il fine giustifica i mezzi, no?», commentò Giulia.