Erano le dodici e mezza e stavo tornando a casa di Leo, dopo che mio padre mi aveva detto di andarci per evitare che mandasse a fuoco la cucina. Appena entrai vidi il mio amico bere qualcosa da una tazza insieme a Martina.
«Ehi, Michele, guarda chi è venuto a trovarci!», esclamò Leo, informandomi della presenza della mia ex, che era tornata a essere una semplice amica.
«Ciao, Martina. Come stai?», chiesi, lasciando il mazzo delle chiavi all'ingresso e avvicinandomi a loro.
«Bene, tu?», rispose.
«Tutto bene.»
«Ho saputo di te e Beatrice, complimenti. State davvero bene insieme.»
«Grazie, Marti», dissi, contento di essere rimasto in buoni rapporti con lei.
Mi sorrise, finendo di bere quella che immaginai essere una tisana.
«Come mai sei venuta? A quest'ora poi...»
«Non sapevo cosa cucinare e mi sono ricordata di avere un amico cuoco», confessò.
«Giusto. Avete qualche idea?», chiesi a entrambi senza, ovviamente, ricevere risposta. «Vi andrebbe bene la carbonara?»
Annuirono e così mi misi all'opera.
*
«È molto buona!», affermò Martina, lasciandomi sorpreso.
«Te l'avevo detto!»
«Che fai, ti vanti dei tuoi talenti?», disse divertita.
«Che posso farci, sono bravo in tante cose.»
«Che modesto che sei!», esclamò Leonardo.
Gli diedi uno scappellotto dietro il collo, ricevendone uno sul braccio.
«Siete i soliti ragazzini di tredici anni», commentò la mia amica.
«Sono contento, sapete? Mi erano mancati questi momenti tra noi tre, come ai vecchi tempi.»
«Anche a me», disse la ragazza seduta davanti a me. «Il tre è il numero perfetto in amicizia!»
«Sì! Siamo tornati più forti di prima», esclamò Leonardo, completamente a caso.
Scossi la testa, divertito.
«Lui è rimasto il solito guastafeste», sussurrò il mio amico a Martina, convinto non potessi sentirlo.
Risi, guardando lei che sorrideva nostalgica.
«Vi va di guardare un film?», propose il mio coinquilino.
Ci spostammo sul divano e, mentre sceglievano, tornai in cucina per chiamare la mia ragazza, che rispose dopo tre squilli.
«Ehi, Mi! Tutto okay?»
«Adesso che sento la tua voce, meglio», dissi, facendola ridere.
«Ci siamo visti ieri!»
«E quindi?», affermai, non trovandoci un collegamento.
Chi diceva che non poteva mancarmi dopo un giorno?
«Sei incredibile», commentò.
Chiesi se l'avessi disturbata, ma lei mi rassicurò. «Ci sono pochi clienti al momento.»
«Non stressarti troppo, muñequita.»
Avrei scommesso che stava sorridendo, d'altronde lo faceva ogni volta che la chiamavo così.
«Passi da qui stasera?», chiese, sapendo che lo facevo quasi ogni giorno.
«Certo. Non ti sbarazzerai di me così facilmente», affermai.
Mentre ascoltavo Bea raccontarmi la sua giornata, notai Leonardo e Martina ridere e, quando si accorsero della mia attenzione rivolta a loro, smisero subito, portando lo sguardo sulla tv.
«Ci vediamo dopo, allora», disse la mia ragazza. Dopo averle detto che sarei venuto, chiusi la telefonata e presi posto sul divano con i miei amici.
«Cosa c'è di così divertente?»
Sì guardarono, prima di rispondere. «Sei proprio un tenerone!»
Risero ancora, lasciandomi sorpreso.
«Scelgo io il film oggi, visto che non riuscite a stare seri un secondo.»
Presi il telecomando e scelsi Fast & furious, sorridendo al pensiero che eravamo tornati di nuovo amici, proprio come ai vecchi tempi.
.
.
.
.
.
STAI LEGGENDO
Perdersi per ritrovarsi
RomanceRitrovare la strada nella propria vita non è mai semplice, soprattutto quando la persona con cui volevi percorrere questo cammino non è più al tuo fianco. Ti senti persa, disorientata e metti in dubbio tutti gli aspetti della tua vita. È così che si...