«Ehi, Bea. Possiamo parlare? Mi basta qualche minuto», disse Ginevra, avvicinandosi al bancone.
Mi girai verso Giulia, che mi disse di stare tranquilla.
«Dimmi». Ci sedemmo ad un tavolo e mi spiegò la situazione.
«Per caso sai se è successo qualcosa a Riccardo mentre io non c’ero?».
Oh no. La proposta di matrimonio.
«No, perché?».
«Lo vedo nervoso ultimamente».
«Non so cosa dirti, Nena… », risposi, pensando a una scusa da darle per evitare che viaggiasse con la mente e arrivasse al vero motivo. «Anzi, aspetta. Adesso che mi ci fai pensare qualcosa è successo».
«Lo sapevo! Dimmi tutto».
Ridacchiai, pensando che tra i due la più nervosa era lei.
«C’entra il lavoro. L’hanno caricato di cose da fare, non ricordo precisamente cosa fosse», dissi, mostrandomi molto vaga sull’argomento.
«E non me ne ha parlato? Adesso che vado a casa gli faccio vedere!», esclamò alzandosi all’improvviso e uscendo dalla caffetteria.
Scrissi un messaggio a Riccardo in cui gli spiegavo che doveva inventarsi una scusa che si collegasse al lavoro.
Mi ringraziò e disse che mi avrebbe fatto sapere.
«Perché è corsa via?», chiese Giulia, confusa dalla fuga della mia amica.
«Vorrei saperlo anch’io. Credimi».
«È successo qualcosa con il suo ragazzo?».
Scossi la testa. «Ho promesso a Riccardo di non dirlo a nessuno… Posso solo dirti che sta organizzando qualcosa e lei l’ha notato».
«Siamo tutte così», commentò divertita.
«Già», risposi, mentre mi tornava in mente un episodio accaduto con il mio ex ragazzo.
6 anni prima
«Tommaso, stai bene?», domandai al mio ragazzo, mentre eravamo stesi sul letto in camera mia. Lui era seduto e poggiava sullo schienale del letto mentre io avevo la testa poggiata sulle sue gambe. Continuava a fissare il muro, facendomi sospettare che fosse successo qualcosa.
«Certo, piccoletta. Perchè?», replicò, e cercando di tranquilizzarmi, mi lasciò un bacio sulla fronte.
«Ti vedo pensieroso. È successo qualcosa? C’entra tuo padre?».
«No. Sto bene, non preoccuparti. Solo… stavo pensando a noi, a come il nostro rapporto si è evoluto in questo», spiegò, accarezzandomi i capelli.
«E ti dispiace?»
«Affatto», rispose, sfiorandomi le labbra con le sue, provocandomi un sorrisetto divertito.
Nonostante il suo tentativo di rassicurarmi, quella sensazione nel mio petto che mi diceva che sarebbe successo qualcosa di brutto non se ne andò. E la mattina dopo accadde una cosa che non avrei mai immaginato potesse succedere.«Bea!», mi richiamò la mia collega, staccandomi bruscamente da quel ricordo infelice.
«Si?».
Mi indicò una coppia che stava aspettando di essere servita.
Andai subito da loro, prendendo gli ordini e tornando dietro il bancone per prepararli.«Ultimamente ti distrai molto facilmente… Va tutto bene?», pronunciò preoccupata la mia amica.
«Scusami. Non lo so nemmeno io».
«Non devi scusarti. Posso darti un consiglio?».
Annuii, non sapendo cosa aspettarmi.
«Prenditi una giornata libera e vai nel tuo posto preferito, quello che ti fa sentire come se fossi “a casa”. Non so se hai capito cosa intendo».
«Grazie, Giulia. Ne parlerò dopo con il capo e vediamo cosa ne pensa», replicai, abbracciandola per qualche secondo prima di tornare a lavoro.
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Perdersi per ritrovarsi
RomanceRitrovare la strada nella propria vita non è mai semplice, soprattutto quando la persona con cui volevi percorrere questo cammino non è più al tuo fianco. Ti senti persa, disorientata e metti in dubbio tutti gli aspetti della tua vita. È così che si...