Capitolo trentaquattro

122 3 0
                                    

Era passata una settimana da quando avevo smesso di parlare con Alessandro e mi ero confrontata con Ginevra su Michele

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Era passata una settimana da quando avevo smesso di parlare con Alessandro e mi ero confrontata con Ginevra su Michele.

Quel sabato mattina mi trovavo a casa sua per parlare del suo matrimonio e uscì l’argomento del compleanno di Nicola, il padre di Michele.

«Allora, sai già cosa mettere al compleanno di Nicola? Andrete in un ristorante abbastanza elegante da quanto ho visto nelle foto», domandò Ginevra, ricordandomi in quel momento che dovevo andare a comprare qualcosa per mia sorella e per me.

«Menomale che me l'hai detto.»

«È per questo che hai me. Passiamo da casa tua per prendere Gaia e andiamo?»

Annuii e uscimmo da casa sua, passando a casa per prendere mia sorella e arrivammo dieci minuti dopo al centro commerciale "Le Bretelle". Sono andata spesso in quel posto con mio padre e mia sorella per fare acquisti, quindi lo conoscevo abbastanza bene.

Entrammo in un negozio di abiti adatti per l'età di Gaia. Ne prese tre di colori diversi.

«Vai a provarli, dai. Noi ti aspettiamo qui fuori», le dissi, vedendola entrare in un camerino mentre io e la mia amica ci sedemmo sui divanetti che stavano di fronte.

Dopo varie prove si convinse con un vestito rosa cipria che le arrivava sulle ginocchia ed era di tessuto broccato, che lasciò me e la mia amica a bocca aperta.

«Sei stupenda, tesoro!» esclamai avvicinandomi e facendole fare una piroetta su se stessa.

«Ti sta in modo incantevole, Gaia!» commentò Ginevra, sorridendole.

«Grazie! Lo penso anch'io», replicò mia sorella con gli occhi illuminati mentre si guardava allo specchio.
Ero molto fiera di lei. Negli anni le avevo insegnato a non sottovalutarsi mai e che è importante essere consapevoli delle proprie capacità, ma anche della bellezza che ci rendeva unici.

«Vuoi che ti aiuto a toglierlo?»

Disse che avrebbe fatto da sola e qualche minuto dopo averlo comprato raggiungemmo un negozio che si trovava nelle vicinanze per cercare un abito per me.
Iniziai a vedere se ci fosse qualcosa che attirasse la mia attenzione. Grazie all'aiuto di Ginevra entrai in camerino con cinque vestiti e una tutina, che scartai subito.

Dopo averli provati solo uno mi convinse. Era beige, a portafoglio, leggermente sopra le ginocchia, con uno scollo a cuore e delle decorazioni floreali bianche e nere. Me ne innamorai all'istante. Lo mostrai anche a mia sorella e alla mia migliore amica che, come me, lo apprezzarono molto.

Lo presi e, dopo aver pranzato con una piadina comprata lì vicino, tornammo a casa. 
«Io devo andare, li fai vedere tu a papà?» chiesi a Gaia.
Annuì e, dopo essermi assicurata che fosse entrata, andai a lavoro per il turno pomeridiano. Appena arrivata al bar vidi Davide che stava iniziando a uscire i tavolini all'esterno e lo aiutai, per poi tornare dentro, abbassare le sedie e pulire i tavoli.

«Che hai fatto stamattina?» domandai.

«Ho preparato il pranzo per mia nonna e ho fatto la spesa. Tu?»

«Ho comprato l'abito per me e mia sorella per il compleanno di Nicola, il padre di Michele.»

«Voglio assolutamente una foto!»

«Te le manderò quando tornerò a casa stasera.»

«Brava!»

«Ciao, ragazzi!», esclamò Michele entrando, salutando me e il mio collega.

«Ciao, Michi! Come stai?», dissi, usando il soprannome che avevo deciso di usare.

«Bene, tu?», rispose, guardandomi diveritito.

«Tutto okay.»

«Sono venuto per dirti che tua sorella si siederà con i miei cugini che hanno più o meno la sua stessa età. Però c’è un piccolo problemino. Non parlano molto l’italiano.»

«Troverà un modo per comunicare, ne sono sicura.»

«Anch’io.»

«Io invece?»

«Ti siederai al tavolo dove staremo io e Leonardo, insieme ai miei cugini più grandi.»

«Va bene! Devi andare a lavoro?» chiesi.

«Il sabato lavoro solo per tre ore nel pomeriggio», spiegò, sedendosi su uno sgabello al lato del bancone. «Puoi darmi un caffè macchiato e un cornetto alla crema?»

«Certo, arriva subito.»

Spazio autrice

Lo so, avrei dovuto aggiornare venerdì, ma mi è completamente passato di mente.

A parte questo, come state?
Cosa ne pensate di questo capitolo?

Fatemelo sapere nei commenti e lasciate una stellina, mi raccomando🧐.

Buona serata e buona notte❤️

TikTok: biancaleonardi197
Insta: biancaleonardi3843

Perdersi per ritrovarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora