«Sono pronta», affermai, mentre mi guardai un'ultima volta allo specchio.
Avevo indossato un vestito rosa lungo, con uno spacco laterale e uno scollo a V, a cui avevo abbinato dei tacchi argentati non troppo alti, un rossetto rosa chiaro e del mascara per intensificare lo sguardo.
Mandai una foto alle mie amiche, che approvarono tutto e mi augurarono buona fortuna. Presi la borsetta e scesi al piano di sotto, dove trovai Gaia e mio padre che si preparavano per cenare.
«Allora, come sto?», chiesi.
«Sei stupenda, Bea», disse mio padre, venendomi incontro e abbracciandomi.
«Sei una principessa!», esclamò mia sorella, portando un sorriso sul mio volto.
«Grazie!», dissi, fingendo un inchino.
Michele
Sono fuori.
«Il mio principe è arrivato», pronunciai, abbracciando entrambi e raggiungendo il ragazzo fuori casa.
Appena uscii lo vedi poggiato alla sua macchina, così mi presi qualche secondo per ammirarlo.
«Una foto dura di più, muñequita», affermò, facendomi segno di avvicinarmi.
«Sei bellissima», disse, lasciandomi un bacio sulla guancia.
«Anche tu.»
Mi aprì lo sportello e mi invitò ad entrare.
Lo ringraziai e presi posto nella macchina.
«Siamo arrivati», affermò Michele, scendendo dal posto del guidatore, aprendo nuovamente lo sportello e offrendomi la sua mano per aiutarmi ad uscire.
«Quanta galanteria.»
«Questo è solo l'inizio.»
Sorrisi affascinata e incuriosita da questo suo nuovo modo di fare.
«Vogliamo entrare?»
Annuii e, dopo aver varcato la soglia dell'entrata a braccetto, un uomo che si trovava lì ci chiese il nominativo.
«Esposito.»
Il signore diede un'occhiata all'elenco di clienti che aveva con sé e ci accompagnò al nostro posto.
Ci aveva posizionati a un tavolo vicino a una grande finestra, che dava su un giardino illuminato da luci attaccate agli alberi presenti. Spostando lo sguardo sugli interni, la cosa che mi colpì fu la combinazione di colori che adornavano il luogo. I muri erano di colore rosso scuro e le sedie erano nere, come le colonne e il bancone degli alcolici. Mi piacque molto la presenza di quattro kentia palma, una pianta tropicale che era alta tre metri e dava al posto un tocco naturalistico.
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Perdersi per ritrovarsi
RomanceRitrovare la strada nella propria vita non è mai semplice, soprattutto quando la persona con cui volevi percorrere questo cammino non è più al tuo fianco. Ti senti persa, disorientata e metti in dubbio tutti gli aspetti della tua vita. È così che si...