capitolo 40 - Brian

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Brian

Eccola, finalmente!
Il tumulto che esplode nel petto è così forte da impedirmi di respirare quando i nostri occhi si incontrano e mi sorride.
Mi avvicino e prego di riuscire a restare lucido, perché ho bisogno della mia parte razionale per dirle la verità.
I miei passi sono lenti, come se stessi marciando verso il patibolo, ma è proprio incontro alla mia fine che sto andando.

Iris è stesa sull'amaca, coperta da un enorme plaid e i ricordi che affiorano sembrano strapparmi la pelle, fanno davvero male.
È qui, mi guarda, ma non mi vede.
Per lei sono solo Brian, il suo capo, non l'uomo che le cantava ogni notte, a bassa voce, qualche strofa romantica di qualche canzone, stringendola a me, solo per farla sorridere, per smarrirmi in quegli occhi grandi e profondi per poi ritrovarmi solo sulle sue labbra.
Non sa chi eravamo insieme.

"Mi alzerei, ma salirci senza ribaltarmi è stata un'impresa ardua, durata venti minuti e, ad essere sinceri, non saprei come scendere senza finire con la faccia sul pavimento."
Sorrido, nonostante l'ansia di ciò che avverrà.
"È un'amaca king size, si sta meglio in due lì sopra."
Le sue guance si colorano leggermente nell'udire queste mie parole, anche se credo che i responsabili siano maggiormente i suoi pensieri, visto che sposta lo sguardo diverse volte da me alla zona vuota accanto a sé.

Devo ritornare in me e non perdermi anche io in succulenti fantasie o pericolosi ricordi.
Lei è sempre riuscita a dominare i miei demoni, se c'era bisogno, era acqua che spegneva le fiamme, ma in altri momenti, lei era proprio la scintilla che incendiava ogni cosa.

"Stai bene?"
Mi chiede all'improvviso, sorprendendomi.
Sfiora le nocche rossastre della mia mano e per quanto non vorrei ripensare a ieri sera, per quanto dovrei allontanarmi, resto lì ad osservare le sue dita sulla mia pelle.
"Ho perso la testa nel sapere che..."
Non riesco neanche a terminare la frase, il solo pensiero mi fa stringere i pugni ed essere teso.
Altre labbra l'hanno assaporata, mani che non sono le mie hanno potuto accarezzare la sua pelle, godersi la sua espressione mentre...se le avessi detto tutta la verità, su di me, su Joshua, forse non sarebbe successo o avrebbe scelto con più consapevolezza.

"Non sono andata a letto con Joshua."
Cerco i suoi occhi, devo sapere se sta dicendo la verità, è sempre stata una ragazza trasparente, ho bisogno che quelle iridi cioccolato mi dicano che non prova nulla per lui.
"È successo qualcosa fra noi, ma non ho fatto sesso con lui, non so nemmeno perché te lo sto dicendo."
Abbassa gli occhi nascondendo leggermente mezzo viso dal paid, vergognandosi palesemente.
Per quanto bruci immaginarla fra le braccia di quell'idiota, nulla può cambiare ciò che provo per lei, neanche se si fosse concessa a lui, non sarebbe mai stata davvero sua, proprio come io non sarò mai di un'altra donna.
Non parlo del mio corpo, quello può averlo chiunque, non parlo di un effimero momento di interesse, di chimica che si spegne, tutto questo evapora come acqua al sole.
Ma quel senso di casa stando solo nella stessa stanza, in silenzio, quelle emozioni che sembrano farti crollare il pavimento sotto i piedi e poi darti le ali per salvarti, quella certezza di essere finalmente completi se si addormenta sul tuo petto, quello non sarà mai di nessun'altra.

"Mi dispiace per ieri sera, non avrei dovuto reagire così, soprattutto non davanti a te."
Mi reputo un idiota per aver alzato le mani, ma mi si è annabbiato il cervello.
"Non credo tu sia un uomo violento, forse musone, che cerca di tenere le persone alla larga, ma non violento."
Non rispondo, alzo gli occhi al cielo, quelle stelle sono state spettatrici di tante notti passate quassù con lei sul mio corpo, contro queste labbra, protetta dal mio abbraccio.
"L'unica persona che dovrei tenere lontano da me è la stessa che desidero più dell'ossigeno."
Mi lascio sfuggire la verità.

"Parli di Sally? Fra voi è una cosa seria o..."
Il mio viso scatta nella sua direzione e la interrompo subito.
"Cosa c'entra lei? Fra me e Sally non c'è niente e mai ci sarà."
La vedo sospirare chiudendo gli occhi, come se queste parole la rassicurassero e il silenzio che segue è forse troppo lungo.
"Siete molto affiatati e sono certa che lei provi qualcosa per te."
Questa affermazione mi crea dei sospetti e non vorrei mai che il mio braccio destro avesse combinato qualcosa alle mie spalle.
Qualcosa di stupido.

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