Epilogo doppio

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Un anno dopo

Iris

Chiudo l’album da disegno, poso sia questo che la matita nella borsa e cammino  a piedi nudi verso il chioscho a pochi metri da me, per fortuna non c’è molta fila, devo attendere solo tre persone ed ecco che arriva il mio turno.
Prendo due coni, pago, ringrazio e vado di nuovo verso la spiaggia.

L’aria è a dir poco soffocante, il sole è alto ma per fortuna c’è vento, affondo ancora i piedi nella sabbia, guardo i surfisti cavalcare le onde con destrezza.
Li invidio perché io non ne sarei mai capace, poi, lo sguardo si posa su di lui.
Brian è seduto sulla sua tavola da surf, in mezzo all’acqua azzurra che si confonde con i suoi occhi,osserva l’orizzonte, sin da questa distanza potrei dire che la fronte è distesa e le labbra incurvate verso l’alto.
Ad un tratto punta un’onda che sta arrivando, stende il busto sulla tavola, inizia a nuotare con l’aiuto delle braccia verso quella direzione.
Per quanto sia assurdo mi sembra di scorgere i muscoli delle braccia tendersi, i pettorali flettersi, balza sulla tavola in piedi e cavalca l’onda con un movimento armonico.
Il suo corpo sembra fluttuare seguendo i movimenti dell’acqua, si intrufola all’interno della cresta scivolando con facilità lungo il  ventre dell’onda, ne esce vittorioso e, si getta nelle acque con un balzo.

Nuota fino a riva, afferra la tavola sottobraccio e viene verso di me uscendo dall’oceano come un Dio greco con un sorriso da farmi perdere il fiato.
Gli addominali abbastanza scolpiti, le cosce toniche racchiuse nel pantalone della muta, quel filo di barba che ho scoperto lo fa essere ancora più sexy, mi fa girare la testa.

Ed è difficile esserlo più di quanto già non lo sia, fidatevi.

Una sensazione fredda scivola lungo le dita della mano destra, ma sono troppo impegnata a godermi le goccioline di acqua salata che percorrono il suo corpo, per rendermi conto di altro.
«Ragazzina, era per me il gelato che si sta sciogliendo ormai sulla sabbia?»
I miei occhi seguono i suoi che sono fissi ai nostri piedi, faccio un balzo indietro e mi do mentalmente della stupida, il gelato si è sciolto e le due palline di pistacchio giacciono sulla sabbia dorata.
L'altro, che ancora resiste, anche se dall’aspetto credo che fra non molto farà la stessa fine del suo compagno, finisce sulle sue labbra, ed io, osservo il movimento della sua lingua e ricordo che stanotte era su di me.

Sento improvvisamente caldo, e non è per colpa del sole.

Brian afferra l’asciugamano e inizia a tamponare il suo corpo statuario, ed io, come un’affamata, mi godo lo spettacolo, non importa se lo stia facendo anche il gruppetto di ragazze sedute a pochi metri da noi, lui è mio.

Il suo corpo, la sua mente, il suo cuore, la sua anima.

Però, giusto per mettere le cose in chiaro, lo bacio con passione cogliendolo alla sprovvista, ma le sue mani che si appropriano del mio lato b, spingendo il mio corpo addosso al suo, mi fanno capire che abbia apprezzato il mio piccolo assalto.
«Per caso vuoi marcare il territorio, cappuccetto rosso?»
Mi deride guardandomi di sottecchi.
«Tranquilla, sono il lupo cattivo solo della tua favola, un predatore alquanto stupido visto che è perdutamente innamorato della sua preda.»
Sorrido ricordando quando al nostro primo incontro sul tetto del Last Soul si è definito il lupo dal quale io dovevo stare alla larga.

La mia vita è cambiata molto, oltre a vivere con Brian, frequento l’accademia di disegno, ho fatto nuove amicizie e ho anche iniziato a vedere regolarmente uno psicologo per vincere la paura dei temporali, la paura di rivivere l'incidente.

I miei ricordi non sono più tornati, ma so che sono sepolti da qualche parte dentro di me, soprattutto i momenti vissuti con lui, perché di tanto in tanto cercano di riaffiorare in qualche modo.
Che si tratti di una sensazione di deja vu', che si tratti di un gesto o una parola che faccio inconsapevole che poi scopro dai suoi racconti essere identica a quella di anni fa, oppure attraverso i miei sogni.
Come il nostro amore, che ha sempre combattuto, che ha sempre cercato di riportarmi da lui, che ha lottato continuando a battere, nascondendo dietro ogni palpito una briciola da seguire.

Un Battito AncoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora