62

0 0 0
                                    

Una freccia di carta colla punta di vento,
fende musicale e precisa l'aria rarefatta;
lo spacco di quel blu nella notte brilla.

Se mi abbracci mi si sciolgono le spalle,
e le gambe non reggono, anche se devono:
se mi tocchi mi scarna il respiro, gelido or.

Non ci son differenze tra una stella ed un faro,
una lucciola o delle luminarie: la luce, la luce
che sia fredda come Novembre, splende in te.

Nei vasi delle tue dita, rose spoglie, e tu
tu ancora illusa e infantile, le annaffi pur oggi
annegando quella morte, sol nel blu dubbioso.

Osserva sui tuoi passi veloci e pesanti
come auto frettolose dalla coda di cometa,
il brillio sapido d'atomi, dei tuoi capelli riflessi.

Il caldo pallore delle due mi svestirà,
libererà dal sapore rugoso delle macerie,
gli occhi riposeranno nella serranda bassata.

Non c'è vita, nemmeno natura morta o secca,
negli sguardi pietosi di queste vie macellate,
sculture e statue dalle pupille rigide e stinte.

Le nostre risate risuoneranno l'universo,
quel piccolo e metallico e arrugginito, spazio
contento nei barattoli di zuppa del cuore.

C'è caldo in queste foglie precipitate, qui a me
come relitti dei cieli di guerra senza nuvole;
serpenti sviliti: non possiamo esser draghi.

Insegne a neon strabuzzeranno al bagliore
delle mie iridi accecanti, puntate su di loro, che
che sembra le guardi, mentre mi perdo in nulla.

Tutto quel che c'è stato, quel dolore
quell'angoscia paralizzante e moribonda,
che prendeva la forma, della mia ombra,
dov'è che servì a non trovar altro che noi.
Tutte quelle notti nei ricordi, sprovvisti di mani
e quelle pezze di effusioni che non son più,
solo umida brezza d'un monte all'alba,
dove abbatterono le ginocchia del petto perla.
Tutti quei battiti spettrali e soli, senza ritmo,
quelli spesi al singhiozzo spezzato da ossigeno
nel vagone del treno lo avranno in ostaggio,
si, il colpire ripetitivo, dell'ultimo bacio per te.

Po3try ( vol. 1 ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora