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Crepitìo moscone,
scricchiolano i cartelli,
addolorati dal grano
spettrali in subbuglio
ticchettanti e sordi
ronzanti, ghiaiose suole.

Con che clamore, l'ansia
prende possesso a cannonate,
sei in una busta piegata con cura,
lasciandomi sfilare nel vento vuoto
di vecchi ricordi come mille e due:
scricchiola la plastica furiosa.

Quando mai cigolando,
smetterà la porta di chiudersi ?
E quando mai io libererò me
dal ticchettio segnaletico,
s'un orizzonte fluo che serpeggia
per il collo di un povero condannato ?

Amare la strada, la sua essenza
tampinante e morbosa nel silenzio,
che lo scroscio dei raggi ciottolati,
è più forte di qualsiasi grido ingoiato,
e che accompagna, tutti gli amanti
impavidi eroi, senza partenza e arrivo.

Po3try ( vol. 1 ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora