56

0 0 0
                                    

Spolvero le bottiglie di vino con le mani,
le bottiglie di whisky con le labbra:
mi affido alla consolazione che solo
il calore può dare, sotto le coperte fluttuando.
Non ho diritto di respirare la tua aria,
non ho diritto di camminare il tuo sterrato,
non ho diritto di provare le stesse emozioni
e ormai che è tutto vuoto, non posso neanche
cercare di riempirlo col buio che aleggia.
Spolvero la scatolina dell'erba intascandomela
e spolvero le cartine estraendole una ad una:
mi affido alla consolazione che solo il fumo
sa dare sotto un lampione ai limiti delle strade.
Non ho diritto, non ho diritto, non ho diritto:
cos'è successo che ora l'odio è una legge
e la libertà un peccato: mi sono imprigionato
amandoti e lasciando che questo mi formasse.
Ora i traumi mi fluiscono in gola acidi e placidi,
rondini appollaiate sulla mia trachea
a strapparmi le ossa, la pelle, e i polmoni.
Quanto ti piace pungere i miei nervi cogli aghi
piegati, arrugginiti e contorsi come spinati;
le fiere pensavo vivessero all'inferno, ma
ho dimenticato che io vivo sol quello.
Erebo sarai stanco di vedermi piangere, tu
che sei mio fratello, tu che non hai stelle,
se non le mie lacrime perlacee, splendi o scuse
preghiere inutili di pace, che la pace non c'è
per quelle anime che traggono ispirazione
dai lamentii delle anime nel fiume, annegate.
È tutto dentro di noi: la furia delle chimere
sei il peggior incubo che potessi vivere,
e ne ho vissuti 214 chiuso in un cassonetto. 

Po3try ( vol. 1 ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora