105

0 0 0
                                    

Devo ancora imparare
una lingua sufficiente,
a scusarmi tutte quelle sere
in cui mi sono addormentato.

Una lingua che possa darti,
un sillogismo tra tempo e passione
più concreto delle frasi sconclusionate
che febbrile pronuncio innamorato.

Non c'è sole abbastanza caldo
che cauterizzi le labbra socchiuse
nel saper che anche oggi sarai un sogno,
forse lontano forse perpetuo come i miei.

So che non esiste una lingua
che tu possa imparare, per chiederti
senza rimpianto d'aver pazienza: ma
abbine per noi che dobbiam vedere Venezia.

E NON LO SENTI QUANTO MI MANCHI
LUNGO QUESTA POLTRONA FANGOSA
IN CUI AFFONDO INERME ED INFELICE
CHE HO INCONTRATO IL COMA QUA
E MI SONO SEMPRE SVEGLIATO CON TE,
OGNI MATTINO SPERANDO NON FOSSE
SOLO UN'ALTRA NOTTE SPESA A CHIAMARTI.

Po3try ( vol. 1 ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora