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Quante luci, tutte bianche:
sferoidali, allungate, cilindriche;
dritte, coll'aura, indefinite.
Mostrano con malinconia,
il mio solito errare circolare:
se solo potessi volare, via da qua
supererei il quartiere, oltre frontiera.
Saluterei mia nonna, e le mostrerei
cosa voglia dire sentirsi piccoli
davanti il mare; le presenterei orgoglioso
quell'amore contenuto in una bottiglia,
piena d'acqua e dalle pareti incrostate
di quel tenero tramonto di sabbia.

Se solo il freddo incolore del fogliame
non mi intrappolasse, filtrando il buio,
mi stenderei sull'asfalto tiepido,
col mio maglione grigio topo, grigio giorno;
guarderei affascinato i ventri nudi delle auto,
e con ammirazione me ne innamorerei:
di come frustano l'aria impaurendo le foglie,
di come allontanano tutti i randagi,
incuriositi dal clang clang delle chiavi
che mi battono sul fianco, annoiate.

Dove dormirai questa notte ?
Ho esaurito tutto quell'interesse per te,
e ora mi muovo per la città coi riferimenti
degli angoli in cui ho vomitato i sentimenti
lasciando che Morfeo segnasse i miei fianchi:
gli offrivo da fumare, del piacere carnale
e lui mi pagava con una moneta sanguinante.
Ho strappato un foglio da una stella
e me lo sono avvolto incenerito, per placare
il continuo infettarsi dei crateri lunari.
Dove dormirai questa notte ? Io collasserò
seduto nel mezzo della strada, sudato:
oh queste luci mostrano ancora il peggio
del peggio, del peggio, di me: ne son fiero.  

Po3try ( vol. 1 ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora