R: "Sto scrivendo una poesia".
D: "Ti dico gli effetti".
R: "Vai".
D: "Allora: sento le braccia indolenzite come avessi fatto 100 chili in panca, la bocca impastata che mi fa parlare male come col nesquik secco, sto dicendo cose a caso, non ricordo il concetto, sono arrivato al limite, mi sono perso cazzo, ho il cervello in pappa, mi si disconnettono le parole, gamba storta con una più pesante dell'altra, spalle indolenzite e occhi che si chiudono, basta".
Siamo un po' così
con la bocca impastata
e la camminata pendola.Per gli storti
loro camminano dritto.
STAI LEGGENDO
Po3try ( vol. 1 )
PoetrySe non fossi destinato a nulla ? Come individui arriva un momento in cui prendendo coscienza, ci convinciamo interiormente, quale forma dovremo prendere. E la nostra vita da lì in poi muta, si plasma sul profilo di questa condizione inconsapevole. M...