Cammino sulle siepi di rovi
perché la fortuna o l'hai, o muori,
scivolando tra le foglie secche
degli asili vuoti, dove luci terrene
han preso il via, per una gara con
loro stesse e le proprie paranoie;
io che tra di loro mi sono sentito
così tanto di troppo da non vedermi
riflesso nelle pozze di olio lasciate
dalle auto dimenticate al freddo.Ogni secondo fuori di qui, per strada
è mio, soltanto mio, e lo voglio tutto per me,
quei lastricati di piume, e quei cumuli
sulle ciglia della carreggiata, così freddi, duri;
è tutto un enorme regalo della città, e
non potrei essere più fortunato nel mangiarne
gli aspidi frutti che solo le sue labbra
possono addolcire al punto che le lanterne
non saranno torce dei telefoni puntate
al soffitto di rampicanti dentellati e sorridenti.Non traballa più, anche se sgranando
franerà nelle fosse che mi scavo or'ora:
eppure è ancora tutto qui ciò che sono,
un umile viandante, che s'atteggia a poeta.
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Po3try ( vol. 1 )
PoetrySe non fossi destinato a nulla ? Come individui arriva un momento in cui prendendo coscienza, ci convinciamo interiormente, quale forma dovremo prendere. E la nostra vita da lì in poi muta, si plasma sul profilo di questa condizione inconsapevole. M...