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Un uomo di siepe e dalle gambe ombra,
fuma le proprie foglie mirando qualcosa:
nel cielo guida il fanale nebbiato una donna.

"LA VEDO, ED È STUPENDA !"
la sua idea scorre silenziosa e convinta,
nella foschia senza che ella si giri mai.

Ogni notte io lo vedo che grida con amore
gioioso di quella vista così banale e semplice,
le parla sempre senza voler risposta: magico.

La perde negli angoli, ma sa che passerà
quindi si poggia ed aspetta paziente:
sono i numeri delle ore che faran i sentimenti ?

È un nomade così singolare,
senza mittente e destinatario, dorme
sulla posta trafugata dalle ombre.

Ascolta con attenzione le gomme
e sa riconoscere quando si tratta della sua bici
o di un'auto scendente la chioma della ghiaia.

Gioca coi rami che lo inaspriscono,
impara ad intrecciarli guardando al futuro
come potrà conciare i suoi capelli bianchi.

I piccoli dettagli, i disegni frettolosi e privati,
le pagine tombali svuotate del candore
per la paura del vuoto specchiato negli oggetti

il giorno più triste del mondo sarà quando
sul calendario non scritturerà il buco
di malattia che l'unico cuore può contrarre.

Non l'ha cercata, è sol apparsa:
nella routine si nascondono i brividi
più freddi, forti, sensuali e proibiti.

L'uomo di siepe e dalle gambe ombra,
non torna mai a casa, e non piange per questo
eccolo lì che aspetta: aspetta che passi.

Po3try ( vol. 1 ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora