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Sono andato in giro da solo
finalmente dopo tempo:
il centro era più vuoto che mai
e pure i problemi sono rimasti a casa.
C'era un tanfo confidenziale
di quelli che riconosci sempre
e ti riportano ai ricordi più remoti del cielo.
Sono giusto passato di lì, ma
appena ho potuto sono fuggito.
Rintanato tranquillo al parco
ho guardato le stelle da solo, che
come piccoli insetti annegati nel soffitto
mi hanno tenuto compagnia.
Giro gli occhi con pigrizia
alzandomi con fatica al respiro:
la mia bocca non smette mai di fumare
e le mie mani mai di lavorare,
la fuliggine è parte della mia epidermide
del mio essere sensibile, e questa
la facilità delle persone nel parlare
mi da fin troppo fastidio.
Quando smetterò di sdraiami sull'erba,
preoccupatevi;
quando smetterò di fidarmi dell'arte,
preoccupatevi;
quando smetterò di fumare il blu;
preoccupatevi:
perché è lì, nel confine di sfondo
tra l'abitudine e la sua morte,
che si dilegua la mia ombra.

Po3try ( vol. 1 ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora