Tre parole: Temporale, Litigio, Ritorno

420 45 1
                                    

«L’aereo non parte, Manu»«Ripeti, Simò

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


«L’aereo non parte, Manu»
«Ripeti, Simò. ‘N se capisce niente, pare che stai dentro a ‘n barattolo de ceci»
«L’aereo non parte. C'è maltempo, sta facendo il temporale da ore, ormai. Hanno cancellato il volo»

No, non aveva sentito male.

Simone aveva detto proprio ciò che Manuel aveva temuto per giorni di sentirsi dire.

Sopraffatto dalla tristezza per la notizia ricevuta, Manuel gettò malamente il telefono sul divano e, senza neanche più la voglia di pranzare, se ne andò in camera e, in preda allo sconforto, estrasse, dal fondo dell'armadio, una scatola piena di ricordi e si perse all’interno di essi.

Lo sapeva.

L’aveva sempre saputo che la fine delle superiori lo avrebbe messo a dura prova, e lo stesso avrebbe fatto con il suo rapporto con Simone.

Dopo gli anni difficili del liceo, i dubbi, le paure, le incertezze, erano, finalmente, riusciti a dare una svolta alla loro relazione.

Ma la scelta di Simone di frequentare l'università a Ginevra aveva, ancora una volta, fatto sì che tutto rallentasse.

Quello che doveva essere il loro appartamento era diventato una casa troppo grande per il solo Manuel che, al contrario di Simone, era rimasto a studiare a Roma.

Tutto ciò che accadeva tra loro, a distanza, sembrava essere irrisolvibile.

Ogni discussione, ogni litigio, tutto sembrava essere amplificato e non avere mai una soluzione definitiva.

Non esistevano compleanni, anniversari o giornate importanti se non attraverso uno schermo.

Gli unici momenti che riuscivano a trascorrere insieme, senza che la distanza si interponesse tra loro, erano le feste comandate e l’estate, quando Simone tornava stabilmente a Roma almeno per un mese e mezzo.

E nonostante a Manuel facesse male, aveva sempre finto, per il bene di Simone, che ciò non gli pesasse.

Aveva sempre mostrato il suo più bel sorriso ad ogni videochiamata.
Aveva sempre scherzato sul fatto che non sentisse affatto la sua mancanza.
Aveva sempre finto che tutto andasse per il meglio, ché erano i sogni del ragazzo che amava, era la sua vita, il suo futuro e mai avrebbe voluto essere un intralcio alla realizzazione di essi.

Crollava dopo, poi, una volta che la comunicazione era chiusa e poteva lasciarsi andare senza che il suo stato d’animo pesasse sulle scelte di qualcuno.

Gli unici momenti che riuscivano a trascorrere insieme, senza che la distanza si interponesse tra loro, erano le feste comandate mentre, quel Natale, probabilmente, non sarebbero riusciti neanche a fare quello.

Con gli occhi lucidi, Manuel aprì quella scatola, cercando conforto tra i ricordi.

Non era arrabbiato.

Every moment spent with you is a moment I treasureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora