Un corpo e un'anima

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Stava accarezzando il viso di Manuel già da qualche minuto quando, quest’ultimo aprì gli occhi

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Stava accarezzando il viso di Manuel già da qualche minuto quando, quest’ultimo aprì gli occhi.

La sera prima lo aveva visto versare così tante lacrime che anche solo sfioragli il viso, gli dava l’illusione di poter cancellare ogni traccia di dolore dai suoi lineamenti.

«Buongiorno amore»
«Buongiorno – rispose Manuel, con la voce impastata dal sonno – ma che ore so’?»
«Sono le sette, Manu. Lo so che hai dormito poco, però è ora di alzarsi»
«Tanto io ‘n ce vengo a scola stamattina, Simò»
«Lo so, neanche io. Però, ecco, non vorrei che ci sgamassero»

Sorrise Manuel, forse sentendo Simone usare il dialetto o, forse, soltanto al pensiero che non lo avrebbe lasciato solo.

Ché la sera prima, quando quella verità gli era piombata addosso, Manuel aveva sentito crescere un senso di inadeguatezza, di vuoto, di solitudine attorno a sé.

Aveva iniziato a pensare ai mille motivi per i quali sua madre, non solo aveva nascosto a Nicola un figlio, ma aveva nascosto anche a suo figlio di avere un padre.

E continuava ad attribuirsene ogni colpa fino a pensare che tanto, prima o poi, chiunque si sarebbe allontanato da lui.

Come aveva fatto Chicca, per esempio.
Come aveva fatto Alice.
Persino come aveva fatto Nina.

Probabilmente avrebbe perso anche Simone.

Ché, evidentemente, era lui a non valerne la pena.

Aveva trascorso la notte a pensare al momento in cui Simone lo avrebbe abbandonato.

Ché Manuel era troppo per le persone.

Troppo incasinato.
Troppo problematico.
Troppo introverso.

O, forse, troppo poco.

Aveva trascorso la notte a pensare al momento in cui Simone lo avrebbe abbandonato, eppure, Simone era ancora lì, accanto a lui, seduto su un angolino di letto ad accarezzargli il viso.

«Sgamassero
«Eh, sì. Immaginavo che oggi non te la sentissi di andare a scuola, quindi ho fatto un bel programmino»
«Simò…»
«Sì, lo so. Vorresti stare da solo perché odi farti vedere giù di morale dalle persone. Ma io non sono le persone. Io sono il tuo ragazzo e davanti a me non devi preoccuparti di nascondere niente»

Non ribatté, Manuel, ché non avrebbe saputo cosa dire, in fondo aveva già detto tutto Simone.

«E che dovremmo fa’, quindi?»
«Sorpresa! Non ti dirò nulla, Manu. Tu pensa solo a prepararti e a prendere lo zaino. Ah, a proposito. Lo zaino peserà un po' più del solito ma non aprirlo o ti taglio le mani»

Sorrise di nuovo, Manuel.

Ché nonostante il mondo gli fosse franato addosso e lui si sentisse intrappolato tra le pareti di una stanza grande, all’incirca, un metro quadrato, Simone era il suo ossigeno.

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