Quattro parole: Medicina, Capricci, Convincimento, Coccole

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«Manuel, ma perché no?»«Perché no»«Beh sì, questa sì che è una grande risposta»«Ma che voi che te dica, Simò? Che ‘n me iscriverò mai insieme a te a ‘r test de medicina perché so’ consapevole che nun lo passerei mai e me butterei solo giù?»

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«Manuel, ma perché no?»
«Perché no»
«Beh sì, questa sì che è una grande risposta»
«Ma che voi che te dica, Simò? Che ‘n me iscriverò mai insieme a te a ‘r test de medicina perché so’ consapevole che nun lo passerei mai e me butterei solo giù?»

Perché il problema più grande di Manuel è quello.

Il problema più grande di Manuel è la mancanza di autostima e fiducia in sé stesso.

Manuel si è sempre ritenuto inferiore a chiunque, e quel senso di inadeguatezza verso determinate situazioni non ha fatto altro che aumentare nel momento in cui ha iniziato a misurarsi con Viola, sua sorella.

Ma Manuel è perfettamente in grado di riconoscere che quella competizione che ingaggia con gli altri dipende solo da sé stesso, ché nessuno ha mai fatto leva sulle sue difficoltà e tutti hanno sempre gioito per ogni suo traguardo, che fosse esso grande o piccolo.

Però, proprio non ce la fa.

Non ce la fa a non sentirsi un gradino – o anche più di uno – più in basso rispetto a chiunque lo circondi.

Ed è per quel motivo che, nonostante sia il suo sogno da quando, da bambino, giocava con l’Allegro Chirurgo, Manuel decide di non prendere neanche in considerazione l’idea di iscriversi al test di ammissione per provare ad entrare a medicina, e di ripiegare sull’iscrizione a filosofia – secondo lui – decisamente di più alla sua portata.

Non vuole deludere sua madre.
Non vuole deludere quel padre e quella sorella che sono, da poco, entrati nella sua vita.
Non vuole deludere Simone che, – Manuel ne è sicuro – riuscirà a superare brillantemente il test.

Ma, soprattutto, non vuole deludere sé stesso.

Ché lo sa, si conosce.

Sa perfettamente che se fallisse, perderebbe interesse in qualsiasi altra cosa e finirebbe con mollare persino l’idea di iscriversi all’università.

E no.

Almeno un sogno, il più piccolo, vorrebbe realizzarlo.

«Se solo credessi in te stesso almeno un quarto di quanto ci credo io, ti sentiresti onnipotente, Manuel. Ma pensa quanto sarebbe bello essere compagni di corso e affrontare questa sfida insieme!»

Sfida, appunto.

L’ultima cosa che Manuel vuole fare.

Ché è praticamente certo che in una sfida perderebbe di sicuro.

Contro Simone, poi.

Sarebbe una battaglia persa già dall’inizio.

Ché – nella sua testa – Simone è più studioso, più diligente, più costante, più intelligente, più tutto di lui.

«Simò, eddaje, ‘a smetti de insiste? T’ho detto de no»

È infastidito, Manuel.

Ché nella parte più profonda di sé, è terribilmente dispiaciuto di dover rinunciare ad uno dei suoi desideri più grandi perché, quelli che per gli altri sono soltanto capricci, per lui sono ostacoli insuperabili.

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