Anima mia, torna a casa tua, c'è ancora il letto come l'hai lasciato tu

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Scusa amò, ma stasera faccio tardi

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Scusa amò, ma stasera faccio tardi. So’ stato invitato a n’apericena dai colleghi con cui studio. Farò tardi, nun m’aspetta’ sveglio. Ti amo.

“Stasera”.
Come se non fosse successo anche ieri sera, la sera prima e ogni sera da settimane.

È stanco, Simone.

È stanco dei continui ritardi, messaggi di scuse e imprevisti di Manuel.

Si fida di Manuel più che di sé stesso, e sa che ciò che dice è vero, che quell’assenza è dovuta all’esame complesso che sta preparando, ma non riesce più a sopportare il modo in cui quella situazione lo fa sentire.

Di troppo.

Una ruota di scorta.

Trascurato come mai avrebbe pensato che si sarebbe potuto sentire.

Sono settimane che Manuel torna a casa in ritardo per la cena o, addirittura, quando Simone dorme già e, semplicemente, i due sembrano non avere più neanche il tempo per parlare.

Vivono insieme, eppure riescono, a malapena, ad incontrarsi la mattina prima di uscire di casa e dedicarsi ognuno ai propri impegni.

E Simone non ne può più.

Ha pensato di parlargliene, ma il fatto stesso che non riescano a trovare un minuto per farlo, la dice lunga su quale sia la situazione.

E, allora, quella sera, davanti all’ennesimo messaggio in cui Manuel gli chiede di non aspettarlo perché tornerà tardi, Simone prende una decisione.

È drastica, se ne rende conto, ma è altrettanto consapevole del fatto che se continuasse a far finta di nulla e a far credere a Manuel che quella situazione gli vada bene, finirebbe per distruggere tutto.

Prende un borsone, allora, lo riempie con lo stretto necessario e, prima di abbandonare l’appartamento, raccatta il block notes dalla scrivania, una penna, e inizia a scrivere.

Manu.
Prima di continuare a scrivere voglio che tu sappia che io ti amo.
Ti amo con tutto me stesso, ed è proprio per questo che sento la necessità di allontanarmi da qui.
Avrei voluto parlartene di persona, ma come ben sai, non abbiamo mai tempo per farlo.
Viviamo insieme ma ci vediamo meno di quando, da adolescenti, vivevamo ognuno a casa propria.
E non ti sto rimproverando.
Non te ne faccio una colpa, lo so che è il tuo percorso di studi, la tua carriera universitaria.
Ma, nella tua vita, esisto anche io, Manuel.
Esistiamo anche noi.
E tu sembri essertene dimenticato.
E allora non ha senso che io resti qui.
Magari questa pausa ci farà bene.
Magari questa distanza aiuterà entrambi a capire ciò che davvero vogliamo, a capire quali sono le nostre priorità.
Mi dispiace, Manu.
Non avrei mai voluto arrivare a questo punto, ma il tuo comportamento non mi lascia scelta.
Abbi cura di te.
Con tutto il mio amore.
-Simone.

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