Quel mazzolin di fiori

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È sabato mattina

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È sabato mattina.

E come ogni sabato mattina, Simone – insegnante di matematica nel liceo in cui ha frequentato le superiori – ha la sua prima ora di lezione in terza B, quella che, un tempo, è stata la sua classe.

E come ogni sabato mattina, Simone trova sulla cattedra della terza B il solito mazzo di tulipani e dalie accompagnati da una rosa rossa al centro.

Il solito, perché questo rito avviene, ormai, da settimane e Simone ancora non riesce a capacitarsi di chi possa essere.

È sabato mattina.

E come ogni sabato mattina, Simone torna a casa – quella che condivide con il suo fratello gemello – con il suo mazzo di fiori.

«Oh, ma ancora?»
«Eh, Jaco, che ci posso fare? Mica posso buttarli»
«Stai a trasforma’ sta casa in un camposanto, Simo!»
«Vallo a dire al mio ammiratore»
«A proposito, fratelli’...ma hai capito chi è?»

Ecco, quella non è una domanda particolarmente gradita a Simone.

Ché lui pagherebbe oro, svuoterebbe il suo conto in banca pur di sapere chi si nasconde dietro quel gesto.

Eppure non riesce a venirne a capo.

Dei tulipani.
Delle dalie.
Una rosa rossa.
E nessun biglietto.

«No, non ne ho la benché minima idea»
«Vabbè, ma o è qualcuno dei tuoi studenti, o qualche collega, o il bidello»
«Escluderei Egidio – ride – mi conosce da quando avevo quattordici anni»
«Beh, magari prima c’aveva paura de passa per pedofilo, sai com'è, te quattordici anni, lui centosettanta»
«Idiota»
«Grazie, sempre bello riceve complimenti da te – scherza Jacopo – Poi? Altre idee?»
«Tenderei ad escludere anche i miei studenti. Chi si innamorerebbe mai del docente di matematica?»
«Io, per esempio. La Girolami non era niente male. Lo pensava pure papà»
«Infatti tale e quale a lui sei!»
«Una bellissima persona, quindi»
«Mh, sì, un cretino con la passione per i fatti degli altri»
«Vabbè, andiamo avanti. So’ rimasti i colleghi»
«E anche qui, escluderei tutti. Sono quasi tutti sposati con prole al seguito. E quelli che non sono sposati…»
«Cosa?»
«Quelli che non sono sposati non ci pensano a me, così come non ci pensavano dieci anni fa»

Dalla risposta di Simone, Jacopo inizia a farsi un’idea su chi potrebbe essere l’ammiratore segreto di Simone.

Ché Manuel, un loro compagno di classe delle superiori, nonché primo e unico grande amore – ai tempi non ricambiato – di Simone, è, attualmente, il titolare della cattedra di filosofia in quello stesso liceo.

Tuttavia, Jacopo tace.

Ché le sue sono soltanto ipotesi e non vuole, in nessun modo, che Simone si illuda di essere, finalmente, ricambiato.

***

È sabato mattina.

E come ogni sabato mattina, Manuel – insegnante di filosofia nel liceo in cui ha frequentato le superiori – ha la sua seconda ora di lezione in terza B, quella che, un tempo, è stata la sua classe.

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