21. Why are you so nice to me?

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La settimana di prova all'After All, un locale alla periferia di Roma, stava andando decisamente oltre le aspettative per Manuel.

Non aveva la minima esperienza nel settore e, per uno come lui, mani grandi abituate a maneggiare pezzi di veicoli sporchi di grasso, era estremamente difficile portare un vassoio per cinquanta metri senza rovesciarne il contenuto.

Ché poi, effettivamente, il primo giorno era andato esattamente così.

«Allora Manuel, questi vanno al tavolo cinque. Un succo d'ananas, un cornetto semplice e una bottiglietta d'acqua frizzante»
«Aspetta Robe', quale sarebbe 'r tavolo cinque?»
«Il ragazzetto con la camicia a quadri»
«Quello co' 'r grembiule dell'asilo?»
«Proprio lui. Dai, vai! Non facciamolo aspettare»

Camminò, Manuel, si diresse verso il tavolo pensando intensamente all'accostamento succo d'ananas - cornetto semplice.

"Che sbobba", pensò.

Camminò, spavaldo e fiero, fin quando, per evitare di travolgere un bambino che passeggiava all'interno del bar, forse alla ricerca della toilette, rovesciò l'intero succo d'ananas sulla camicia a quadri del giovane che aveva ordinato la colazione.

«Oddio scusame, io non…cioè… 'r marmocchio, pe' 'n pijallo e faje male…scusame»
«Prendi fiato che non è successo nulla» lo rassicurò il ragazzo.
«Vado a pija' du' tovaglioli, te riporto 'r succo, aspetta»
«Non ti preoccupare, sono di fretta, prendo il cornetto e la bottiglietta, non fa niente»
«Almeno aspetta che vado a pija' dieci euro, pe' la tintoria»
«Fa nulla, davvero! Tieni – disse, porgendogli quanto dovuto – sono precisi. Buona giornata» e se ne andò.

Manuel, ancora mortificato per l'accaduto, si avvicinò al bancone, dove lo sguardo truce di Roberto lo incenerì.

«Ma non t'avevo detto di stare attento?»
«Sì ma n'è stata colpa mia, capisci che 'r marmocchio-»
«Basta chiacchiere. Torna a lavorare e fallo con attenzione»

E Manuel tornò a lavorare, a testa bassa, per tutta la durata del turno, lanciando, di tanto in tanto, un'occhiata a quel tavolo cinque e pensando a quel ragazzo, il quale non tornò in quel bar per giorni, così tanti da far credere a Manuel di aver fatto perdere un cliente al bar.

Il ragazzo dalla camicia a quadri non tornò in quel bar per giorni, fino a quel mercoledì di due settimane dopo.

Quando Manuel lo vide entrare dalla porta del bar, non credette ai suoi occhi.

Non avevano perso un cliente a causa sua, ma soprattutto, poteva bearsi nuovamente della presenza di quel ragazzo bellissimo.

Il giovane si sedette al solito tavolo cinque e Manuel andò, in fretta, a prendere l'ordinazione.

«Ciao!»
«Ciao!»
«Che te posso porta'?»
«Una spremuta, un cornetto semplice e una bottiglietta d'acqua frizzante. A temperatura ambiente, se puoi»
«Certo»

Si allontanò dal tavolo e si premurò di preparare personalmente l'ordine per il cliente.

Una volta pronto, lo portò al tavolo, facendo attenzione, questa volta, a non rovesciarne il contenuto.

«Ecco qua»
«Grazie, ma…manca lo scontrino»
«Ah no, no! Offro io»
«Ma no! Non è necessario, davvero»
«Ce tengo, veramente»
«Perché sei così gentile con me? Lo sei con tutti o…»
«No, solo co' quelli a cui je tiro 'r succo d'ananas addosso»
«Benedetto succo d'ananas, allora»

Benedetti 'sti du' occhi da cerbiatto, altro che 'r succo.

Entrambi sorrisero e mentre Manuel stava pensando a come affondare il colpo di finale, Roberto lo costrinse a tornare al bancone.

Per tutta la durata della colazione del ragazzo, del quale Manuel ancora ne ignorava il nome, il giovane barista non riuscì ad avvicinarsi al tavolo per continuare la piacevole conversazione che avevano iniziato.

Il bar era colmo di gente, e riuscì a volgere uno sguardo verso il tavolo cinque soltanto quando il cliente era già in piedi, di fianco ad esso, in procinto di andar via.

Si salutarono facendo un reciproco cenno con la mano, il ché sapeva un po' di promessa silenziosa, come a dire torno presto.

Ma la vera sorpresa, Manuel la ebbe quando si avvicinò al tavolo cinque col fine di sparecchiarlo.

Sotto il piattino che, inizialmente, conteneva il cornetto consumato dal giovane, Manuel trovò uno dei tovagliolini di carta, all'apparenza da gettare.

Accartocciandolo, però, si rese conto che, lo stesso conteneva una scritta.

Spinto dalla curiosità, lo aprì.

Galeotto fu il succo e chi lo rovesciò
3883892034 - Simone

Un sorriso spontaneo apparve sul viso di Manuel.

Piegò accuratamente il fazzolettino e lo mise in tasca, promettendosi che, appena finito il turno, avrebbe chiamato il ragazzo che, come appena scoperto, rispondeva al nome di Simone.

Riprese, seppur estremamente distratto, a lavorare, con un continuo sorriso sul volto e una gentilezza che, in due settimane di prova, Roberto non gli aveva mai visto usare.

Ché pure se 'n me dovesse assume, ne è comunque valsa la pena.
Disoccupato ma felice.

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