Tre parole: Zanzare, Biberon, Neonato

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Fermo sullo stipite della porta, Manuel ha lo sguardo perso ad osservare, di sottecchi, Simone che, seduto sulla vecchia sedia a dondolo di nonna Virginia, cerca, con amore, prima di dare il biberon e poi di fare addormentare il piccolo Jacopo

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Fermo sullo stipite della porta, Manuel ha lo sguardo perso ad osservare, di sottecchi, Simone che, seduto sulla vecchia sedia a dondolo di nonna Virginia, cerca, con amore, prima di dare il biberon e poi di fare addormentare il piccolo Jacopo.

Lo fa sempre, Manuel.

Lo fa ogni volta che Simone è seduto lì, o meglio, lo fa ogni volta che Simone ha il loro bambino in braccio.

Ché quel neonato è entrato nelle loro vite con la potenza di un uragano ma con la dolcezza di un cioccolatino.

E sin dal primo momento in cui lo hanno stretto fra le braccia, quell’esserino minuscolo è diventato la ragione delle loro vite.

Lo amano tanto.

Lo amano tanto quanto si amano loro e il giorno in cui lo hanno tenuto al petto per la prima volta, si sono promessi che lo avrebbero amato e protetto da qualsiasi cosa – anche da loro stessi se si fosse reso necessario – ogni giorno della loro vita.

Ma poi, un rumore fastidioso e insistente, costringe Manuel ad aprire gli occhi e d’improvviso, il suo letto è vuoto, Simone non è sulla sedia a dondolo e Jacopo ha cinque anni.

Era un sogno.

Era quel sogno che Manuel vorrebbe tornasse ad essere realtà.

Ché Simone ha lasciato l’appartamento da tre settimane, ormai, e rispondere ai perché di Jacopo diventa sempre più difficile.

Perché papà Simo non abita più con noi?
Perché papà Simo non mi viene a prendere a scuola?

Ma quella che fa più male di tutte è perché non andiamo in vacanza con papà Simo?

Ché persino per un bambino di cinque anni è difficile da credere che suo padre non riesca a ritagliarsi dei momenti per stare insieme a lui.

E Manuel, nonostante sia ancora troppo ferito, cerca comunque di arginare il problema e di non mettere mai in cattiva luce Simone agli occhi di Jacopo.

Ché quella promessa che si sono fatti e che di notte ancora sogna, Manuel vuole mantenerla.

Vuole proteggere suo figlio da qualsiasi cosa.

Anche da loro e dai loro problemi.

Soprattutto da quelli.

Sospira, Manuel.

Sospira e spegne la sveglia, ché ha capito che una nuova giornata è alle porte.

Una nuova giornata senza Simone.
Una nuova giornata a rispondere alle domande di Jacopo.

«Papà, papà! Allora ci andiamo in vacanza con papà Simo?»

Appunto.

«Amore de papà, oggi je telefono e ce parlo, d’accordo?»

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