Tre parole: Condizionatore, Tecnico, Gelosia

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«Ma te sei sicuro che ‘sto Giacomo ce sappia fa’? So’ tre ore che sta a traffica’ co’ que ‘r condizionatore e ancora ‘n se vede ‘a luce in fondo a ‘r tunnel»«Gianni, Manuel

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«Ma te sei sicuro che ‘sto Giacomo ce sappia fa’? So’ tre ore che sta a traffica’ co’ que ‘r condizionatore e ancora ‘n se vede ‘a luce in fondo a ‘r tunnel»
«Gianni, Manuel. Si chiama Gianni»
«Se po’ chiama’ pure Asdrubale, io voglio solo sape’ se è capace»
«È un tecnico, Manuel! È il suo mestiere. Sicuramente è più capace di Fragoroso»
«Eh, seh, vabbè! Intanto Fragoroso ‘n va in giro a petto nudo nelle case degli altri»

Ridacchia Simone, ché quel lato comico di Manuel, mischiato alla sua gelosia, lo diverte molto.

«Che ce sta de divertente?» chiede Manuel, leggermente infastidito.
«Niente, niente! Ma puoi anche ammettere di essere geloso»
«Sei fori strada, amò! Io geloso de quello? C’avrà quarant'anni, vincerei comunque a mani basse»

Sorride ancora, Simone, sicuro di non star immaginando nulla.

Ché la gelosia di Manuel è un aspetto che, in fondo, ama molto.

Per lui è sinonimo di interesse e conosce Manuel tanto da sapere che non sfocerà mai in qualcosa di tossico.

Però, dall’altro lato, c'è una piccolissima, una minima parte che vorrebbe che Manuel si fidasse.

Ché Simone lo sa che a Manuel gli è stato strappato tutto troppo presto e comprende questo timore che basti un niente per distruggere di nuovo tutto.

Ma vorrebbe rassicurarlo.

Vorrebbe fargli capire che lui crede infinitamente nella parola insieme, e che insieme ci staranno fino alla fine, a dispetto di qualsiasi cosa.

«Appunto, Manu. Ha quarant’anni!»

C’ha quarant'anni e ‘n fisico da paura.
C'ha quarant'anni e ne dimostra venticinque.
E poi ce sto io.
Ce sto io, invecchiato da ‘r dolore che ho provato nella vita e da ‘r tempo che, pe’ me, sembra esse passato a ‘na velocità doppia.

Inferiore.

Così si sente Manuel.

Sempre.
In ogni circostanza.

Quando parla.
Quando gli chiedono che lavoro fa.
Quando si guarda allo specchio e vede le cicatrici che porta addosso.

E si chiude in sé stesso.

E sì, forse è vero che è geloso.

Geloso della semplicità con la quale quel tale possa togliersi una maglia e mostrare il suo fisico senza provare vergogna, ché lui non ci riesce nemmeno mentre prova a fare l'amore.
Geloso di quella libertà che non sente di avere e della quale lui stesso si priva.

E deve andare via.

Non ce la fa più a stare lì dentro.
Non riesce più a guardare quell’uomo.

Deve scacciare via quel pensiero che lo sta tormentando.

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