Tre parole: Anniversario, Ciondoli, Gigli

336 44 0
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Un mazzo di gigli rossi posizionati in un vaso al centro del tavolo.

Secondo Manuel era quello il tocco in più, quello capace di rendere bellissimo qualcosa che, un istante prima era soltanto bello.

Ché Manuel, per organizzare quella cena a lume di candela per il primo anniversario di matrimonio con Simone, ci aveva messo tutto sé stesso.

Aveva comprato i fiori.
Aveva girato mezza Roma per trovare una pizzeria che gli preparasse delle pizze a forma di cuore.
E aveva girato l’altra mezza per trovare quel regalo che aveva in mente da tempo immemore.

Ché era soltanto un ragazzino, infatti, quando decise di votarsi completamente alla teoria secondo la quale gli opposti si attraggono.

Per cui, Manuel, il quale reputava sé stesso una persona cupa e fredda come la notte, in quel frangente, si era convinto di dover cercare una persona solare e mite come il giorno.

Ma il destino, poi, aveva voluto che una persona diametralmente opposta a lui la incontrasse e, addirittura, la sposasse.

Simone, appunto.

E non c’era nulla che desiderasse di più al mondo che regalargli, per quell’anniversario, qualcosa di simbolico che rappresentasse il suo pensiero, nato una manciata di anni prima e cresciuto insieme a lui.

Li aveva persino disegnati quei ciondoli che aveva sperato di riuscire a comprare per il loro anniversario.

Una luna che rappresentava Manuel.
Un sole che rappresentava Simone.

E sul retro, le loro iniziali incise.

Una cosa da niente, detta in questo modo.

Eppure sembrava che nessuno fosse capace – o meglio, avesse intenzione – di aiutarlo.

Alla fine, praticamente a ridosso della data dell’anniversario, Manuel era riuscito a trovare un gioielliere in grado di soddisfare le sue richieste e quasi tirò un sospiro di sollievo quando lo stesso gli garantì che il regalo sarebbe stato pronto per il giorno prima della loro festa.

E ora che si trovava davanti a quella tavola imbandita, in attesa dell’arrivo di Simone, quasi non gli sembrava vero di avercela fatta.

Di essere riuscito ad organizzare tutto nel modo che aveva sempre desiderato e immaginato e che – ne era sicuro – avrebbe reso felice anche Simone.

Di aver trovato un modo – qualora fosse servito – di dimostrare a Simone che per lui e per il loro amore avrebbe fatto qualsiasi cosa.

***


Pessimo, pessimo umore.

Se fosse esistito un superlativo assoluto di quell’aggettivo, probabilmente Simone lo avrebbe usato.

Every moment spent with you is a moment I treasureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora