Colpo di fulmine

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Manuel Ferro, uno tra i più giovani cronisti sportivi inviati alle Olimpiadi, non ha mai creduto al colpo di fulmine

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Manuel Ferro, uno tra i più giovani cronisti sportivi inviati alle Olimpiadi, non ha mai creduto al colpo di fulmine.

Ché, per lui, l’amore è una cosa seria, mica ci si può innamorare del primo che passa.

Servono mesi di corteggiamenti.
Di appuntamenti.

Manuel Ferro, uno tra i più giovani cronisti sportivi inviati alle Olimpiadi, non ha mai creduto al colpo di fulmine almeno fino al momento in cui non gli è stato richiesto di intervistare Simone Balestra, giovane stella della pallanuoto Italiana, appena insignito della medaglia d'oro.

Fisico prestante.
Pettorali scolpiti.

Per non parlare della dialettica e del savoir-faire davanti alle telecamere.

«Oh, fratè, te sei imbambolato?» gli chiede Matteo, un suo collega, osservando il modo in cui Manuel continua a seguire Simone con lo sguardo.
«Ma l’hai visto?»
«Ma chi?»
«Que ‘r Dio greco, Matteo»
«Ma Simone Balestra
«Eh, seh…’a medaglia d’oro va data alla mamma, altroché»
«Ma te non eri quello che il colpo di fulmine è ‘na cazzata, bisogna corteggiarsi e tutte ‘ste cose qua?»
«Me sbagliavo, Mattè. ‘R colpo de fulmine esiste e ‘sta volta m’ha proprio preso in pieno»

Scuote la testa, Matteo, divertito dalle parole di Manuel.

Ché lo conosce bene, sono amici da una vita e sa perfettamente che quando usa determinate parole e si spinge oltre, non lo fa mai per caso.

Manuel ha sofferto tanto per amore e dal momento in cui ha trovato la sua fidanzata tra le braccia di un altro ragazzo, Manuel ha smesso di credere in quel sentimento.

Forse per la delusione.
Forse soltanto per l’istinto di proteggersi.

Ed è per questo che Matteo, sentendolo parlare di nuovo di quel nobile sentimento, avanza una proposta.

«Beh, stasera ce sta la cena al Villaggio Olimpico, te avvicini e ce parli»
«Eh, certo – ribatte Manuel – ‘a fai semplice te! Io vado là, me avvicino e quello se incazza e pensa che ‘o sto a stalkera’»
«Come sei tragico, Manuel! Lascia fa’ a me, ce penso io»

Ecco, ce penso io è la frase che – se detta da Matteo – preoccupa di più Manuel.

Ché la quantità di casini, equivoci e malintesi creati da Matteo e dal suo ce penso io è talmente grande da non essere definibile.

Ma, guardando l’altra faccia della medaglia, in effetti, Manuel non ha poi così tante possibilità per anche solo avvicinarsi a Simone Balestra.

A malincuore, allora, sospira e fa una scelta.

Quella di fidarsi.

***


È enorme la sala dove sono tutti radunati con lo scopo di cenare.

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