15. Stop pretending you're okay, cause I know you're not

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Simone lo aveva visto andare via in fretta dopo che, con gli occhi spenti e lo sguardo triste, lo aveva visto seguire le figure di Nicola e Viola che si allontanavano dall'ingresso del Da Vinci.

Da quando Manuel aveva scoperto che Nicola era suo padre e Viola, sua sorella, aveva cercato un contatto con i due.

Contatto che, dal primo gli era stato negato mentre dalla seconda non aveva ricevuto altro che un siamo compagni di classe, fatti bastare questo, che non voglio sconvolgere la mia vita, penso lo sia già abbastanza, no? alludendo alla sua condizione fisica.

E Manuel, da sempre incapace di dar fastidio agli altri, aveva semplicemente nascosto il suo dolore, pensando che smettendo di pensarci, il male si sarebbe affievolito.

Ma poteva ingannare sé stesso ma non Simone.

Non Simone, col quale, ormai, viveva insieme grazie alla relazione tra Dante e Anita.

Quando Simone arrivò a Villa Balestra, Manuel era già arrivato e si era già chiuso nella sua stanza.

«Manuel? Ti devo parlare, mi apri per favore?» disse Simone, bussando alla porta della stanza dell'altro ragazzo.

Manuel, sapendo che Simone non si sarebbe arreso fin quando lui non avrebbe aperto, aprì subito.

«Che c'è?»
«Mi dici che hai?»
«Che c'ho?»
«Sono un paio di giorni che hai lo sguardo triste, che mangi poco e parli ancora meno, che cerchi sempre di stare da solo. Allora?»
«Sto bene, Simò»
«Ti ho visto oggi che hai seguito Viola e suo padre con lo sguardo e ti sei rabbuiato non appena ti sei reso conto che non hanno neanche calcolato la tua presenza. Ti piace Viola?»

Manuel rise, forse fu la prima risata sincera dopo giorni.

«Simò, credime, pur volendo tra me e Viola 'n potrebbe mai essece niente»
«Perché?»
«È mi' sorella, Simò»

La risposta lasciò Simone allibito.

«Oh, che hai visto n'ufo, Simò?»
«Ma cos…ma sei sicuro?»
«So' sicuro»
«Come l'hai saputo?»
«Ho sentito 'na conversazione telefonica de mi' madre. Ho cercato de parla' co' lui ma m'ha fatto capi' chiaro e tondo che co' me 'n ce vole ave' niente a che fa'»

La voce spezzata di Manuel fece sussultare Simone.

Non lo aveva mai visto cedere in quel modo alla tristezza.

«Manu…» disse, accarezzandolo sulla schiena.
«Io 'n volevo niente da lui, Simò, me devi crede, 'n volevo niente se non delle risposte e que 'r briciolo d'amore de cui m'ha privato pe' anni»
«Lo so, Manu, non devi convincermi di niente. Lo so come sei fatto. Però non ne vale la pena, mh? Non ne vale la pena di star male per una persona che non ha il coraggio di prendersi le proprie responsabilità neanche dopo diciotto anni»
«'N te preoccupa', Simò, va tutto bene, sto bene»
«No, Manuel. Basta. Basta comportarti sempre come se fossi un supereroe, smettila di ripetere che stai bene, non è così, lo so io e lo sai tu. Non devi fingere. Non con me»

Manuel abbassò lo sguardo, sentendosi completamente spogliato di ogni difesa dalle parole di Simone.

In fondo, quel ragazzo lo conosceva più di quanto lui conoscesse sé stesso.

«M'ha già tolto la possibilità de 'na famiglia normale pe' diciott'anni, 'n je posso permette de famme soffri' ancora. È solo che quanno lo vedo che porta Viola a scola o la viene a riprende, 'r pensiero è sempre 'o stesso: perché io n'ho potuto avecce niente? Eppure, te lo ripeto, 'n j'avrei chiesto manco n'euro pure se è pe' colpa sua che so' così»

Le prime lacrime fecero capolino dagli occhi di Manuel.

Lacrime che sapevano di rimpianto.

«E invece sai che penso? Che, non è vero che per colpa sua sei così. La verità è che nonostante tutto tu sei così. È vero, hai fatto degli errori, ma chi non sbaglia? Prendi me. Ho avuto una famiglia che, bene o male, non mi ha mai fatto mancare nulla, eppure mi sono perso spesso, anche più di te. Non sempre conta da dove veniamo, è importante ciò che siamo. E tu sei una bella persona, nonostante tutto»

A quel punto, Manuel non riuscì più a trattenere il pianto e si lasciò andare tra le braccia di Simone, che lo accolse sul suo petto.

«È bello sape' che qualcuno te vole bene pure se sei così» disse Manuel tra le lacrime.

Simone annuì lasciando qualche bacio tra i capelli di Manuel e, soltanto qualche tempo dopo, forse, avrebbe avuto il coraggio di confessargli che ciò che provava non era solo bene ma era proprio amore.

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