1.2 LUKE

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Il respiro si stava regolarizzando,si sentiva al sicuro,adesso.

Le possenti braccia di Michael lo stringevano forte,come se davvero avesse paura che gli scappasse di mano,come un pugno di sabbia.

Poteva sentire il suo profumo,la sua pelle vellutata è fredda,il suo respiro sulla pelle.

Luke non era abituato a questi contatti così intimi o,almeno, non ricordava di esserlo.

Avrebbe dedicato,sicuramente,una pagina intera del suo diario a questa specie di "scontro".

«Oh,Lucas» mugugnò Michael accarezzandogli un avambraccio.
«Mike»
«Piccolo» concluse,sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori.

Luke pensó che fosse bello il modo in cui sorrideva,anche se non accadeva molto spesso.

L'aveva sorpreso solo un paio di volte a farlo,magari distrattamente,magari per sbaglio.

«Hai un bel sorriso»esordì balbettante.
«Anche tu,Luke»
«Non mi hai chiamato piccolo»
«Era sottinteso,piccolo»

Entrambi scoppiarono a ridere,buttandosi a capofitto nella felicità.

«Vieni,Lucas! Ti porto in un bel posticino»
«Dove?»
«Sorpresa»

La pioggia aveva lasciato spazio ad una timide falce di luna che illuminava tutt'intorno.
Si percepiva ancora l'odore della pioggia e della terra umida,si distinguevano i vari versi di animali e le stelle erano molte e ben visibili.

Il vento freddo aveva lasciato posto ad una leggera brezza che scompigliava i capelli di Michael facendolo sembrare vivi.

Il biondo si fece guidare tra gli alberi fitti e neri per circa venti minuti,senza chiedere nulla.

Si fidava ciecamente di quel ragazzo strambo,pieno di misteri e segreti,freddo e distaccato,ma allo stesso tempo dolce e premuroso.

Da quando aveva incontrato i suoi timidi occhi verdi,Luke sapeva di dover andare incontro ad una serie di problemi,come la sua memoria.

Dimenticava tutto,anche il gesto più eclatante o le parole più dolci mai pronunciate,la sua mente si rifiutava di tenersi stretti i ricordi e i fatti quotidiani.
Per Luke era un vero trauma.

«Siamo quasi arrivati,Hemmings»
«Davvero?» chiese ingenuamente.
«Mh»

Gli occhi di Michael sembrarono illuminarsi e farsi più chiari,una scintilla sembró attraversarli.

«Eccoci»

Luke rimase senza fiato,difronte a quello spettacolo della natura.
Era una vera e proprio cascata illuminata dalla luce della la luna è da tante piccole lucciole che svolazzavano qua e là.
A destra vi erano dei sassi levigati dal coni tuo scorrere dell'acqua e un salice piangente,mentre sulla destra si poteva vedere dove andasse a finire l'acqua.
Tutto ciò,incorniciato da una miriade di stelle.

Michael si accorse dell'espressione sorpresa dell'amico,tanto che si avvicinó a lui e lo sfioró leggermente.

«Che ne pensi?»
Il biondo si schiarì la gola.
«È davvero meraviglioso! Una cascata,un salice,le stelle! Sembra di essere in un romanzo»
Michael scoppió a ridere.
«Davvero non ci sei mai stato?Insomma se sei di queste parti e ami la natura non puoi non aver passato almeno un pomeriggio qui»

Dette queste parole,il ragazzo dai capelli color dell'aurora boreale si portó una mano alla bocca,capendo di aver sbagliato.

«Cavolo,Luke! Non volevo,insomma,so che tendi a dimenticare ogni singolo particolare di tutto ciò che vedi o senti...mi sono fatto prendere dalla situazione e prometto non accadrà più»

Afferró il biondo per un polso e lo fissó attentamente.

«È tutto ok,tranquillo! So come ci si sente ad avere a che fare con un tipo come me. Quindi non fartene un problema»
«Non sei affatto diverso dagli altri,Lucas»
«Un po'si»
«Sei totalmente l'opposto degli altri»

Michael scoppió ancora a ridere,non riuscendo a capire perché accadesse più spesso e,soprattutto,in compagnia di Luke.

«Da dove ti escono queste battute,Clifford? Il Michael che conoscevo era cocciuto e chiuso come una cassaforte.Dimmi dove hai nascosto il vecchio "te"»

Anche Luke rise,rise di cuore.

«Colpa tua,Hemmings.Tu mi rendi così libero e spensierato,tanto che i miei problemi diventano un po' meno problematici.»

Michael fece una faccia strana,dopo aver pronunciato volutamente una ripetizione.

Luke tacque.

«Allora,ti butti in acqua o no?»
«Michael,sei pazzo?»
«Forse,si decisamente»
«Oh»

Michael si sfiló con un gesto fulmineo la maglia scura,rimanendo a torso nudo difronte a Luke.

Due secondi dopo era completamente in acqua,con i capelli fradici appicciati sulla fronte e la pelle bianca che risplendeva sotto la luce di quella timida luna estiva.

«Muoviti,Lucas...»

Il biondó non esitó e si tuffó di colpo in acqua,schizzando l'amico.

«Smettila»si lamentó Luke,dopo che Michael lo aveva schizzato negli occhi.
«Ok,ok...»

Il biondo sorrideva sognante,come se fosse in un mondo molto diverso dalla realtà che ben conosceva.

«Cosa c'è che non va,Luke?»
«È così bello qui,mi sembra di essere in un'altra vita,senza problemi,senza le mie paure che puntualmente dimentico allo scoccare della mezzanotte,senza le mie paranoie inutili,le mie crisi,i miei ricordi sbilenchi e appannati.Mi sento libero,adesso,come se nessuno fosse in grado di impedirmi di essere così felice.Insomma,cosa posso desiderare di più? Ci sono gli alberi,la casa sta,le stelle e ci sei tu.»

Il volto di Michael si illuminó,mentre una gocciolina d'acqua gli solcava una guancia.

«Michael,vedi,io adesso sto bene.Senti una staran sensazione nascermi proprio qui,al centro del mio petto e si sta diffondendo dentro di me. Io no so spiegarmelo e,sinceramente,non lo voglio neppure,ma il pensiero di dimenticare tutto e ricominciare da zero mi mette paura.»

«Luke,ci saró io...non permetterò al tuo stupido cervello di rovinarti la vita.Ti meriti tutto questo,dall'inizio alla fine. Ti meriti che qualcuno ti stia accanto nella gioia e nel dolore,meriti tutti i sorrisi di questo mondo compreso il mio,meriti il meglio che ci possa essere.»

Il biondo,istintivamente,sorrise.

«Sei un vero amico,Mike.Grazie davvero per tutto»
«Non devi»

Luke uscì dall'acqua e si incamminó verso i suoi vestiti.

«Grazie della bella serata,grazie anche per avermi salvato dalle grinfie di Dylan e dei suoi amichetti»
«Sei diverso,Lucas»
«Diverso come?»

Michael sembró analizzarlo nei minimi dettagli,dal più importante al più futile.

«Sei vivo,cazzo e sono contento che sia anche un po'merito mio»
«No,Michael,no...È tutto merito tuo,tutto»

Il biondo si sentì ancora meglio quando le braccia di Michael lo circondarono.

Era perfetto,tutto dannatamente perfetto,

1•Ruined Souls Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora