3.4 MICHAEL

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La notte passó in fretta,anche se Michael non riuscì a dormire.

Calum e Ashton avevano abbandonato la stanza verso le tre del mattino e non erano ancora tornati,nonostante fossero quasi le sei.

Probabilmente Calum stava fumando e Ashton stava ridendo alle sue battute idiote,come due bambini felici.

Michael amava vederli felici,soprattutto quando si prendevano in giro o scherzavano fino allo sfinimento,oppure quando Calum faceva il solletico ad Ashton e il riccio lo implorava dicendogli di farla finita.

La loro felicità,o per lo meno quello che sembrava, lo rendeva felice e triste allo stesso tempo perché lo faceva ragionare sul fatto di non avere Luke accanto a sè o su quell'ingiustizia.

Non poteva negarlo,da quando Luke se ne era andato nulla aveva più un senso logico,un filo conduttore che legasse ogni evento all'altro,non vi era inizio nè fine,solo un'eterna distesa di malinconia.

Aspettare chi non torna fa male,troppo.

Michael era disteso sul suo letto,con le mani sulla nuca e le gambe incrociate,con la testa altrove.

Sarebbe riuscito a scappare?Avrebbe rivisto Luke?

Scrolló le spalle e si giró tra le lenzuola.

Tutto ciò che desiderava era vederlo,anche solo da lontano,ma doveva ammirare la sua figura snella e slanciata,quei dannatissimi occhi color del mare,quella fossetta solitaria che si andava a creare quando sorrideva ampiamente,quelle mani fredde sulla sua schiena,quelle labbra sulle sue.

Lo amava,Dio se lo amava.

«Dovrebbero farci mangiare più gelato e meno pesche sciroppate,non credi?»

Michael riconobbe subito la voce del suo coinquilino riccioluto e dalla risata facile.

«Ma come ti saltano in mente certe cose,Irwin??Devi spiegarmelo entro la fine di questo anno!»

«Semplice constatazione!»

La maniglia si abbassó e comparvero i due ragazzi alquanto infreddoliti.

«Michael!» lo chiamó il moro,vedendolo con gli occhi sbarrati sdraiato sul suo letto.

«Calum»

«Non riesci a dormire?»domandó il ricciolo.
«Non mi va»

I due si zittirono e si diressero vero i rispettivi letti.

«Domani dobbiamo raccogliere dati su Luke,ok?» esordì il moro,facendo capolino da sotto le coperte.

«Come pensi di riuscirci? Non è semplice» rispose Michael.

«Vuoi già arrenderti? Se ti dico che ci riusciremo devi credermi»

«Ho solo paura,Calum»
«Di cosa,Michael?»
«Di non riuscire a vederlo,di non essere in grado di farlo!»

Il moro sorrise e si mise a sedere sul letto,chiamandolo con un gesto della mano.

Calum sbattè la mano sul materasso,dicendogli di mettersi a sedere accanto a lui.

«Avanti Michael,perché sei così pessimista?»

Il ragazzo tinto si accomodó accanto all'amico e,poco dopo, si ritrovó Ashton accanto.

«Non sono pessimista,guardo semplicemente la realtà»

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