2.4 MICHAEL

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«Adesso calmati,Lucas» esordì deciso Michael,non appena si accomodarono su una panchina isolata nel cortile dell'ospedale.

«Cazzo...» imprecava tra le lacrime.

Vedere Luke così rendeva Michael più sicuro di sè,come se fosse la sua ancora di salvezza,l'unico appiglio.

Michael doveva essere forte per lui,lo vedeva come un obbligo.

«Raccontami,spiegami cosa è successo»
«Lyell e le sue stupide diagnosi,sono un disastro,ho una mente malata,un cervello a puttane,mi sento così vuoto,così in colpa»

Il ragazzo dai capelli viola prese il volto del biondo tra le sue mani fredde e pallide,gli bació leggermente le labbra e lo accarezzó dolcemente.

Non c'era niente di più prezioso,niente di più importante per lui.

«Luke,ascoltami» esordì spalancando gli occhi verdi.

«Adesso ti calmi e mi racconti ciò che ti è successo,troveremo insieme una soluzione è tutto andrà per il meglio,ok?»

Michael sorrise amareggiato con la consapevolezza che,nonostante tutto, ci sarebbero sempre stati dei problemi,delle situazioni scomode da affrontare in due.

«Lyell e i suoi colleghi hanno studiato la mia mente,cosa pensa,come funziona. Loro dicono che non c'è nulla che non sia al suo posto o che funzioni come si deve,tutto sembra perfetto.»

«Non sei contento,piccolo? Troveranno una cura al tuo problema,potrai finalmente ricordare!»

«È questo il punto,Mike»

Il ragazzo dai capelli color di Andromeda si rabbuió all'improvviso.

«Michael,sono senza speranza! La mia mente è ok,sono io il problema»

Io biondo spalancó gli occhi azzurri,ormai iniettati di sangue e si strinse forte a Michael.

«Non riesco a controllare la mia testa,è tutta una mia convinzione,non riesco a fermare tutto ciò,Michael! Ho migliaia di problemi,sento che il mondo sta per crollarmi addosso e so che non ne uscirò vivo,so che sono senza spiegazioni,senza soluzioni,sono un punto interrogativo in mezzo a tante sicurezze,sono una macchia opaca in mezzo alla lucentezza»

Luke pianse tutte le sue lacrime,singhiozzando.

«Luke,piccolo mio,non sei sbagliato come credi.»

«Sono un errore inevitabile,Michael»

«Io amo commettere gli stessi errori ed è forse per questo che ti ho scelto,ti scelto per essere al mio fianco. E se hai diecimila problemi io tenteró di risolverli tutti,sarò la soluzione che stavi cercando,sarò il tuo presente,il tuo passato e persino il tuo futuro. Io non vedo nulla di sbagliato in te, controlleremo insieme quella tua mente contorta e ne usciremo vincitori,promesso»

Qualche lacrima bagnó le guance del ragazzo dai capelli colorati.

«Fa male,lo sai»

«Cosa,Luke,cosa?»

«Non poterci fare nulla,lasciare che le cose accadano senza poterle controllare,permettere alla vita di fregarti così,sotto il naso.»

«Fa più male lasciare che le cose accadano,pur sapendo che tu ne possiedi il controllo,non credi?»

«È una questione di punti di vista,Mike»

Il biondo sopsiró.

«No Luke,no.»

Lo strinse forte a sè,facendolo sentire al sicuro,facendolo sentire a casa.

«E adesso basta disperarti,sei abbastanza forte per vivere questa vita,so che ce la farai anche stavolta.Luke,io so cosa sei in grado di superare,conosco quel fuoco che ti brucia dentro,quella voglia di lottare nonostante non abbia nemmeno una minima speranza»

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