Il ragazzo si passò una mano tra i capelli colorati,osservando il suo corpo nudo riflesso nello specchio sporco e macchiato del piccolo bagno.La pelle pallida gli donava un qualcosa di inquietante e sovrannaturale,facendolo brillare sotto la luce fioca della lampadina a led che lo sovrastava.
Si girò su un fianco,osservandosi ogni centimetro di corpo,notando ancora la cicatrice lattea sul fianco,nonostante fosse pallido di suo.
Quel piccolo segno biancastro lo fece rabbrividire,portandosi immediatamente una mano sul fianco destro,mordendosi il labbro inferiore.
L'immagine riflessa lo fece trasalire,vedendo quel corpo che non gli era mi andato a genio,nè perfetto,ma nemmeno troppo paffuto,era semplicemente normale,ma lui odiava la normalità.
Si sentiva imprigionato in una vita banale,con persone banali,posti banali e parole banali,senza senso.
Voleva colorare la sua vita piena di alti e bassi,a tratti scoscesa e,talvolta, piatte e uniforme,voleva trovare un senso ad ogni suo gesto o tratto.
Lo fece cominciando a tingersi i capelli,dal blu adolescenziale al verde,fino al viola e al nero.
Cambiava umore,stagione,mese o anno e lui,inesorabilmente,cambiava tinta,come se farlo potesse lavragli via di dosso gli errori e gli sbagli commessi,come se lo rendesse una persona nuova.
Aveva sempre fallito nel far felici le persone,per questo,mosso dalla rabbia,si tinse i capelli di un nero intenso,poi,preso dal rimorso li tinse di un rosso cupo.
Il viola che dava vita alla sua capigliatura,le sfumature azzurre e rosa,erano frutto della sua voglia di cambiare,rappresentavano il caos che si portava dietro da un bel po'.
Era una galassia errante,fatta di pianeti,stelle,corpi celesti,comete e buchi neri.
Afferrò il bagnoschiuma e un asciugamano dal suo armadietto,mentre con l'altra mano girava la manopola dell'acqua calda,sussultando non appena sentì il rumore dello scroscio dell'acqua nell'abitacolo della doccia.
Aprì la tendina a fiori e fu pervaso da un improvviso piacere.
L'acqua percorse il suo corpo bianco e debole,riscaldandolo e facendolo rabbrividire,ricoprendolo con un velo di pelle d'oca,la stessa che compariva sul suo corpo quando Luke lo sfiorava nei suoi punti più sensibili,come le schiena e il collo.
Luke,il suo tocco timido e leggero,le sue mani calde sulla sua pelle gelida,il suo soffio tra i capelli sparati,lo rendevano ancora debole,lo uccidevano lentamente,consapevole,oramai,di tutti i fatti e le vicende che avevano spinto il biondino a chiedere aiuto alla struttura psichiatrica.
Ben lo infastidiva,lo faceva arrabbiare perchè,secondo lui, si era preso una parte di Luke e se l'era portata via,lo aveva gia portato alla conoscenza dell'amore vero,era stato il primo amore che,secondo il detto popolare,non si scorda mai,era parte del suo passato,delle emozioni che aveva provato,il suo primo bacio.
Michael era il secondo,il secondo bacio,il secondo amore,quello che,spesso,si prova con ancora l'immagine chiara del primo,quello indimenticabile.
Voleva essere l'unico per Luke,il suo salvatore,colui che gli aveva fatto scoprire l'amore vero.
Ma così non era stato.
Ben era arrivati prima e si era preso il premio,lui era semplicemente una conseguenza.
Rabbrividì quando entrò in contatto con le piastrelle fredde dell'abitacolo della doccia,passandosi una mano sul volto e insaponandosi i capelli colorati.
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1•Ruined Souls
FanfictionEra laggiù che le anime perse ritrovavano se stesse. Dal testo: «Chiedimi cosa è una farfalla e te lo spiegheró,chiedimi cosa è la vita e te la inventeró». Calum,Ashton,Luke e Michael sono quattro ragazzi alla deriva, sottomessi ai...