1.3 MICHAEL

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Le sue dita si strinsero attorno a quelle di Luke,percependone il calore.

«Mi hai fatto arrabbiare,non dovevi scappare così,senza avvertire. Ti avevo già detto cosa ne pensavo e tu,purtroppo,ha ragionato a modo tuo è sei corso via con Dylan e gli altri.Non puoi negarlo,io ti avevo messo in guardia.Raccontami però»

Michael si passó una mano tra i capelli zuppi,schizzando Luke.

«Ci hanno portato in un posto,ci siamo messi seduti a cerchio e a turno abbiamo raccontato i nostri passati e i motivi per cui siamo qui,fuori dal mondo.Calum è stato il primo che ha confessato tutto,mentre Ashton si è rifiutato e come ricompensa ha ottenuto un bell'occhio nero.
Ti giuro,Michael,per una volta ho avuto paura.
Sarebbe toccato a me,ma la reazione di Ashton ha influenzato tutti e la ragazza prima di me si è rifiutata di confessare i suoi tormenti.
È sbagliato,Michael,è fottutamente sbagliato privare una persona dei suoi segreti.
È come spogliarla di ogni abito,lasciarla nuda e indifesa»

Il biondo afferró la sua maglia e se la infiló con un gesto fulmineo,mordicchiandosi un labbro.

La maglia aderì perfettamente al suo corpo bagnato e liscio.

«Oh,tranquillo! Ho visto Ashton e tornerà in forma nel giro di pochi giorni.Era con Calum in camera nostra prima che io...» esitó.

«Prima che io venissi a cercarti e...poi ti ho trovato e...bene»

Un lieve rossore comparve sulle guance di Michael che,in un secondo,abbassó lo sguardo ammirando i suoi piedi nudi a contatto con l'erba fresca.

Non si era mai sentito così,non era mai stato imbarazzato difronte a qualcuno,non sapeva cosa volesse dire né come interpretare quella reazione così strana del suo corpo.

Tutto era nuovo per lui.
Con Luke,ogni giorno,scopriva cose nuove,sentimenti che pensava non esistessero nemmeno,strane sensazioni nascevano dal centro del suo petto giungendo fino alla bocca dello stomaco.

«Sto bene,so difendermi da solo»canzonó Luke,poggiando l'indice sul mento di Michael,così la poterlo fissare negli occhi.

«Mi hai fatto uscire di testa,Lucas»
«Mi dispiace,mi sono fatto prendere dalla situazione e...anche se fosse successo qualcosa di brutto,probabilmente,lo avrei già dimenticato,insieme a tante altre stupidaggini.»
«Mi hai fatto comunque uscire di testa»
«Michael,non dovevi»
«Dovevo,si che dovevo»

Tra di loro caló un silenzio tombale,interrotto solo dal suono dell'acqua della cascata e dal vento.

«Andiamo,si è fatto tardi e la strada del ritorno sarà lunga»esordì Michael,rompendo quel silenzio che si era andato a creare.
«Già,sarà molto lunga»

Michael afferró al volo le sue cose,Luke fece lo stesso e insieme si incamminarono verso l'ospedale.

Attraversarono radure,prati,boscaglia,cespugli intricati fino a che non giunsero ad un ruscello isolato.

«Devi scavalcare,Luke»

Il ragazzo dai capelli color della galassia aveva già oltrepassato l'argine,atterrando con sicurezza dall'altra parte.

«Avanti»

Il biondo esitó,barcollando.

«Aspetta»

Michael allungó una mano,l'altro l'afferró deciso,dandosi più spinta del dovuto,tanto che atterró sopra il corpo dell'amico disteso sul prato.

«Accidenti piccolo,dovevi saltare un ruscello,mica una voragine»
«Scusami» sospiró Luke a pochi centimetri dal volto dell'altro che,all'improvviso,s'illuminó.

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