3.0 LUKE

150 28 15
                                    

Era solo,al buio,tra quattro mura che sembravano soffocarlo.

Luke scoppió in lacrime,imprecando contro la porta chiusa a chiave.

Suo padre era un mostro,un vero mostro.

Aveva sempre sognato una figura paterna ben diversa da quella che il destino gli aveva donato.

Sognava un padre che lo portasse alle partite di baseball,che gli comprasse i fumetti,che lo difendesse davanti a sua madre dopo l'ennesima bambinata,desiderava averlo vicino nei momenti peggiori e in quelli migliori,lo voleva stretto a sè,per sempre.

Harold era sempre stato violento,egoista, sfacciato e menefreghista.

Aveva un buon lavoro,un mucchio di soldi,una moglie sottomessa e tre figli,due dei quali erano la sue esatta copia.

Luke si sentiva sbagliato,ogni singolo istante delle sua vita.

Luke era sbagliato,pensó.

La notte sembrava non passare mai, con la pioggia battente e i tuoni fragorosi che spezzavano quell'inquietante silenzio.

Luke era sdraiato sul suo letto,girato su un fianco,con gli occhi umidi fissi verso la parete immacolata.

Le guance era zuppe delle sue lacrime,dei suoi problemi,delle sue difficoltà.

«Perché?» chiese a se stesso.
«Perché deve andare sempre così? Non riesco più a sopportare tutto questo!»

Urló,nonostante la sua famiglia stesse dormendo,nonostante suo padre,nonostante fossero le tre del mattino.

«Al diavolo!» gridó tra le lacrime.

Per un istante sentì gli occhi pesanti e decise di socchiuderli,cercando la pace nel sonno,sperando con tutto se stesso di non risvegliarsi più.

La chiave giró nella toppa violentemente.

«Lucas Robert»

Harold Hemmings,vestito di tutto punto,piombó nella stanza del figlio senza chiedere permesso.

«Lucas,muoviti!»

Il figlio si stropicció gli occhi gonfi e stanchi,non rendendosi conto di ciò che stava accadendo intorno a lui.

«Papà?»
«Alzati,delinquente»

Il biondo di ridestó.

Non era un incubo,era la sua routine quotidiana.

Il padre lo afferró per un braccio,sollevandolo dal letto e spingendolo lungo il corridoio e poi giù per le grandi scale di "Villa Hemmings".

«Cosa succede? Dove sono?»chiese Luke,stordito.
«Sei a casa,con la tua famiglia»
«Non ricordo nulla»

Il padre sorrise,come se quella dichiarazione lo avesse reso felice,cambiandogli la giornata.

«Meglio così,Lucas,meglio così»

Harold lo spinse giù per gli ultimi scalini,portandolo direttamente in salotto,dove i suoi fratelli e sua madre lo stavano aspettando.

«Buongiorno» dissero in coro,sorseggiando dell'ottimo tè inglese dalle loro tazzine di porcellana bianca.

Luke aveva sempre odiato tutto sullo sfarzo,quelle buone maniere false e ipocrite.

Theo era seduto sulla poltrona di velluto rossa scura,mentre Nathaniel era accomodato su una del tante sedie vecchio stile.

La madre non sorrideva,era profondamente turbata.

«Siamo in attesa del dottore?» chiese Theo,guardando il padre,in piedi accanto a Luke.

1•Ruined Souls Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora