Un vento gelido soffiava tra i loro capelli scompigliandoli e facendoli rabbrividire.
Calum infiló le mani nelle calde tasche della felpa scura,battendo i denti e balbettando.
In quel posto,l'inverno era quasi perenne,una gelida brezza soffiava in continuazione,noncurante della stagione e della temperatura.
Il vento giocava con i capelli di Ashton,gonfiandoli e agitandoli in aria, penetrava nella folta chioma colorita di Michael,buttando tutti i suoi capelli all'indietro e rendendo visibile la sua fronte chiara.
Il moro si guardò attorno,in silenzio.
«Come faremo a prendere i dati di Luke,senza che nessuno se ne accorga? Non pensi sia difficile?»esordì Ashton,stringendosi nelle spalle a causa del freddo.
«Entreremo nell'archivio,in qualche modo»rispose leccandosi le labbra secche.
«Dobbiamo riuscirci»Michael si voltó,in attesa che qualcuno gli desse una buona notizia sul piano elaborato in una notte tranquilla e insonne.
«Vedró il mio Lucas,vero?» chiese guardando in basso.
«Certo che lo vedrai,ci riusciremo»rispose Calum,leggendo negli occhi dell'amico parole dolorose.Le labbra rosse e carnose di Michael si stesero in un sorriso lieve,quasi impercettibile.
Erano quasi rientrati nella struttura e dovevano cercare di non farsi beccare di ritorno da una scampagnata.
«Adesso che facciano,Mr Hood?» chiese Ashton,notando che il guardiano era accomodato sulla sedia di plastica dietro la sua scrivania ingombra.
«Ti ricordi la finestra rotta che abbiamo usato con Luke per scappare da qui in piena notte? Mi sembra che fosse vicino all'ala femminile e...»
Calum fu interrotto da Michael.
«Possiamo passare da lì e poi rifugiarsi nella stanza della mia amica,Abigail,poi aspettare la fine delle terapie e sgattaiolare fuori»
Gli altri due annuirono convinti.
Il fatto che i professori e i dottori non facessero l'appello tutti i giorni,era un fatto positivo perché non era possibile accorgersi della presenza o meno di alcuni pazienti.
«Ma perché non fanno l'appello tutti i giorni?» chiese curioso il ricciolo.
«Questo lo sa Michael!»rispose Calum.
«Perché ci sono alcune terapie facoltative,il mercoledì e il sabato alle quali ogni alunno può partecipare,sono aperte a tutti e a numero illimitato.Siamo fortunati,oggi è sabato e c'è una conferenza aperta a tutti proprio adesso in aula di arte.» spiegó il ragazzo dai capelli violacei.«Entriamo»
I tre si incamminarono verso l'aula femminile,ma notarono una marea di gente fuoriuscire dalle classi e riversarsi in mensa.
I tre si guardarono sbigottiti,senza trovare una spiegazione logica a quell'evento.
«Probabilmente sarà finita prima,aspetta che..»
Michael si avvicinó ad un ragazzo bassino e con un paio di occhiali scuri sul naso.
«Charlie,perché la conferenza è terminata prima del previsto?»
«Clifford,non eri presente anche tu? Non hai visto quella sorta di protesta da parte di alcuni studenti,compreso Dylan?»Michael si incuriosì ancora di più.
«Protesta?»
Gli altri due si avvicinarono piano,tentando di capire qualcosa in più.
«Si,ma non ho ben capito perché,era solo un pretesto per mettere fine ad una farsa,non puoi capire quanto sia stata banale e idiota quella conferenza»
«Grazie Charlie,ti lascio alla tua biologia»
«Ci si vede in giro,Gordon»
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1•Ruined Souls
FanfictionEra laggiù che le anime perse ritrovavano se stesse. Dal testo: «Chiedimi cosa è una farfalla e te lo spiegheró,chiedimi cosa è la vita e te la inventeró». Calum,Ashton,Luke e Michael sono quattro ragazzi alla deriva, sottomessi ai...