6.7 CALUM

109 23 20
                                    

Era strano come il cielo si fosse improvvisamente annuvolato,lasciando trasparire solo qualche raggio debole e fioco,illuminando appena il paesaggio circostante.

Le nuove chiare si erano rapidamente trasformate in mostri grigi e minacciosi,promettendo pioggia abbondante,se non grandine.

La temperatura era scesa di colpo,un vento gelido si era alzato all'improvviso,scompigliando i capelli dei due ragazzi accasciato sul prato fresco e umido.

Le foglie penzolavano dagli alberi,ingiallite,in attesa di staccarsi e fluttuare candide verso il terreno bagnato e scuro del bosco.

Non si sentivano più i canti degli uccelli,le lucertole striscianti tra un sasso e l'altro o le api che girovagavano rade.

Tutto si era improvvisamente ricoperto di un velo di tristezza e inquietudine,come se qualcosa,nell'aria,si fosse trasformato in una tormenta.

«Cal,dobbiamo correre all'ospedale,o ci espelleranno» sussurró Rose mordicchiandosi il labbro inferiore.

«Restiamo ancora un po',giusto il tempo di un altro bacio,o forse altri cento,chissà» rispose il ragazzo dai capelli corvini avvicinandosi al mento della ragazza e sfiorandolo con il pollice pallido per il freddo.

Le labbra violacee di Rosalyn si tesero in un sorriso,accogliendo fra di esse quelle più carnose e morbide del ragazzo.

Calum afferró un labbro della ragazza tra i denti e lo morde piano,sentendo Rose ridere appena.

I loro respiró erano sincronizzati,si sfioravano a vicenda giocando a rincorrersi tra un bacio e l'altro,si divertivano a stuzzicarsi,a tormentarsi,mentre dentro bruciavano di passione e amore.

Un fulmine squarció il cielo cupo,seguito da un tuono fragoroso,talmente sonoro da far sussultare la ragazza.

Calum le accarezzó una guancia,dicendole che tutto stava andando bene,che si trattava solo di un tuono improvviso.

Uno scroscio d'acqua si riversó sui due ragazzi,costringendoli a scappare e ad inoltrarsi nel bosco scuro,riprendendo il sentiero verso l'ospedale.

La felpa nera di Calum era ormai zuppa,i capelli di Rose si erano arricciati ancora di più,fingendosi di un rosso scuro e malinconico,mentre la sua pelle pallida si abbacinava alla perfezione con le nuvole grigiastre all'orizzionte.

Calum strinse forte la sua mano,trascinandola su per un sentiero a loro sconosciuto,inoltrandosi ancora di più in quel groviglio di rami secchi e arbusti marci.

Le foglie secche scricchiolavano sotto i loro piedi ingenui e immaturi,mentre i respiró si facevano sempre più irregolari e rotti.

«Calum,dove stiamo andando?» chiese la ragazza portandosi una mano sul petto.

«Non lo so,a cercare un rifugio. Lì aspetteremo che la tempesta cessi e riprenderemo a camminare verso l'ospedale. Tranquilla,andrà tutto bene»

Il moro tese le labbra carnose e piene in un sorriso luminoso e pieno zeppo di sentimento,lasciando intravedere la dentatura perfetta e candida che provocava un effetto visivo veramente piacevole,mettendola a contrasto con la carnagione olivastra e vagamente medio-orientale.

Rose amava il colore del suo incarnato,le linee nette che marcavano i suoi occhi a mandorla,il naso a patata e le labbra morbide.

Le mascelle erano profondamente marcate e squadrate,le guance piene e paffute di tingevano di un rosso tenue ogni qual volta si sentisse in imbarazzo.

Le mani forti del ragazzo stringevano quelle magre e scarne di Rose,facendola sentire protetta.

In lontananza scorsero una baita in rovina,con la porta ormai a pezzi e i vetri delle finestre in frantumi.

1•Ruined Souls Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora