Erano riusciti a separare Michael e Dylan,ma un istante dopo il ragazzo dalla folta chioma colorita era scomparso,ovviamente seguito da Luke.
«Ashton,dobbiamo cercarli» propose.
«Non so dove possano essere,Cal»
«Troviamoli»
«Hood! Diamine,lasciagli il suo spazio per riflettere e affrontare il tutto,ne avrà sicuramente bisogno»sbraitó Ashton sfilandosi la bandana dalla fronte.«Voglio solamente aiutarli,necessitano di qualcuno che gli dia una mano a superare i traumi e i mostri del passato»
«Calum,spiegami questa strana fissazione che hai,quella di voler aiutare tutti intendo. Ok,non smetteró mai di ringraziarti per quello che hai fatto,anche per quanto riguarda la faccenda della pittura,ma devi anche capire che a volte è meglio farsi da parte. Michael dovrà fare i conti con se stesso e,fidati,nessuno lo conosce meglio di lui in persona.»
Lo sguardo di Ashton s'incastró con quello del moro che,subito,roteó gli occhi verso il basso.
«Nessuno si salva da solo,sappilo» continuó il ragazzo a pelle color nocciola.
«Ma a volte è meglio lasciare che gli altri affoghino nei loro problemi affinché trovino una soluzione.»dichiaró deciso il ricciolo.Era testardo,dietro quei riccioli ribelli si celava qualcuno,una storia completamente diversa da quella che voleva far credere.
Sembrava a posto,ma anche lui aveva qualcosa,o meglio,qualcuno che lo tormentava piano,senza fare rumore,ma facendo molto male.
Probabilmente si trattava di una perdita,un ricordo,qualcuno d'importante.
Non voleva che si sapesse e Calum decise di non indagare.
D'altronde era lui che sosteneva fossero utili momenti di solitudine anche quando si precipita nel vuoto,anche quando tutto ciò che desideri è un po'di felicità.
«Hai ragione,Ashton,hai ragione.»
Gli si leggeva negli occhi che sosteneva il contrario,si capiva che voleva cambiare argomento.
Il ricciolo fece per andarsene ma venne fermato dalla mano fredda di Calum attorno al suo avambraccio.
«Aspetta»
«Che c'è?»
«Dimmi cosa ti tormenta» disse Calum tradendo le sue buone intenzioni.Per l'ennesima volta l'istinto si era preso gioco di lui e delle sue azioni.
Aveva appena promesso di non indagare sul suo conto,sul passato buio di quel ricciolino testardo.
«Preferirei non parlarne» rispose freddo Ashton.
«Potrei esserti d'aiuto»
Il biondo gli lanció un'occhiata che non lasciava nulla a desiderare.«Ok,ti lascio in pace»
Il moro se ne andó,svoltó a destra e uscì dalla mensa,dirigendosi verso il cortile esterno.
Non sopportava il fatto che quel ricciolino fosse così riservato,come se odiasse ammettere di aver bisogno di qualcuno,come se tutto stesse per crollare.
Non sopportava che qualcuno si opponesse,che fosse in grado di tenergli testa.
Non sopportava che gli si dicesse di aver sbagliato,perché ne era già consapevole.
Si infiló le mani nelle tasche dei suoi jeans neri aderenti e strappati sulle ginocchia,prese a calci un lattina e si accomodó su una panchina del cortile.
Il sole era alto in cielo,qualche nuvola vagava libera,non tirava vento.
In lontananza vide apparire una figura esile e la riconobbe subito.
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1•Ruined Souls
FanfictionEra laggiù che le anime perse ritrovavano se stesse. Dal testo: «Chiedimi cosa è una farfalla e te lo spiegheró,chiedimi cosa è la vita e te la inventeró». Calum,Ashton,Luke e Michael sono quattro ragazzi alla deriva, sottomessi ai...