2.9 ASHTON

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Erano circa le due di notte e Ashton trovava difficile addormentarsi.

Era solo con Michael nella stanza,Calum era uscito nel cuore della notte per fumarsi qualche sigaretta in più e non era più rientrato.

Stava piovendo abbastanza forte e il ricciolo era decisamente preoccupato per il suo compagno di stanza.

Qualche tuono riecheggió nell'aria,facendolo sobbalzare.

Il rumore della pioggia era inquietante,i lampi squarciavano il cielo.

Ashton pensó che facesse troppo freddo per essere a settembre.

Di solito quel mese gli ricordava suo fratello,la sua passione per il surf e per le onde.

Ogni settembre vi erano delle piccole competizioni per surfisti che,ovviamente,venivano vinte dal fratello maggiore di Ashton,senza neanche troppi sforzi.

Il piccolo Ashton era solito rimanere a riva a guardare la tavola di suo fratello sfrecciare sulle onde ribelli e spumeggianti dell'oceano Pacifico,mentre si guastava un gelato al cocco e cioccolato.

Sua madre lo abbracciava da dietro e sussurrava parole dolci,stringendolo forte e indicando suo fratello in mezzo alle onde alte,ammirando il suo equilibrio e la tecnica perfetta.

Erano solo ricordi,solo frammenti di passato sparsi qua e là capaci di renderlo felice e triste allo stesso tempo.

Come può qualcosa di così forte come l'amore uccidere una persona?

L'amore ha uno strano potere,si disse.
L'amore ha la capacità di distruggerti e risistemarti in un solo istante,senza che te ne renda conto.

«NO!» urló Michael,dimenandosi sotto le coperte e facendo impaurire il ricciolo accovacciato ai piedi del suo letto disfatto.

«LASCIALO ANDARE!»

Michael stava avendo un incubo,uno dei tanti che tormentavano il suo sonno ogni singola notte.

Tutto era cominciato con l'arrivo del padre di Luke e con la sua scomparsa.

Da quando quel biondino se ne era andato,nulla sembrava essere al suo posto in Michael.

Di giorno se ne andava nell'ala femminile e tornava per cena con gli occhi gonfi e stanchi,di notte urlava e si dimenava,combattendo contro gli incubi tremendi.

Ogni singola mattina si svegliava con due profonde occhiaie scure sotto gli occhi,le labbra screpolate e la pelle pallida.

Nel suoi occhi si leggevano solo parole d'amore,un amore diverso,proibito.

Indossava sempre la stessa maglia,gli stessi pantaloni e le stesse scarpe scure.

Ashton,di tanto in tanto,aveva sorpreso Michael ad annusare la t-shirt scura,come se farlo potesse aiutarlo a sopravvivere.

Quel ragazzo strano necessitava di aiuto,un vero aiuto.

«Michael,tranquillo,ci sono io» sussurró Ashton avvicinandosi al bordo del letto dell'amico.

«Dov'è?» chiese Michael ansimando per lo spavento dovuto a quegli incubi così dannatamente reali.

«È solo un brutto sogno,stai calmo»

La mano di Ashton si mosse lenta sulla guancia dell'altro,accarezzandolo piano.

«Questa realtà fa più paura dei miei incubi»

«Michael,ascoltami. È tutto finito,ok? Sei sveglio adesso»

Ashton accarezzó la sua fronte madida di sudore e i capelli appiccicati su di essa.

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