11 Ottobre 2012
Scusa diario,ma ieri sera non ho potuto raccontati dell'appuntamento mio e di Ben.
Si è presentato sotto casa,ha lanciato sassolini alla mia finestra e si è arrampicato sul terrazzo.
Appena mi ha visto mi ha porto un mazzo di tulipani bianchi,dicendomi che erano un po'rovinati e che questo lo dispiaceva molto.
«Sono bellissimi,io amo i tulipani bianchi»
Sentivo le guance andare a fuoco,la salivazione stava diminuendo e sentivo il cuore pompare sangue sempre più velocemente,come se ogni singola cellula del mio corpo risentisse della sua presenza.
«Sei bellissimo» ha detto sfiorandomi il dorso della mano.
«Anche tu lo sei,non sto scherzando»Abbiamo sceso le scale piano,cercando di non farci vedere da mio padre,poi siamo sgattaiolati fuori,siamo saliti nel suo SUV e abbiamo imboccato il bivio che porta in città.
Ben indossava dei pantaloni scuri simili ai miei,una camicia blu e una giacca elegante,scarpe italiane e profumava di buono,molto più buono della mia colonia,anzi della colonia di mio padre.
La sua mano è scivolata sulla mia coscia,stringendola appena ,risalendo piano e accarezzandomi l'addome.
Il suo tocco,le sue mani su di me erano una benedizione.
Sentirlo percorrere il mio corpo mi rendeva felice,mi faceva respirare un po'di più.
All'improvviso ha svoltato verso il centro della città,ha parcheggiato all'angolo vicino al Lounge Bar,è sceso dalla macchina e mi ha aperto la portiera.
«Signor Hemmings,sono lieto di accompagnarla verso un ottimo ristorante di pesce,il migliore della zona»
Sono scoppiato a ridere e ho affondato la testa nell'incavo tra la spalla e il collo.
«Ben,sei perfetto così come sei,puoi evitare di fingere!»
Ha sorriso e due fossette sono comparse sulle sue guance.
«Posso tenerti la mano?» mi ha chiesto impacciato.
«Certo che puoi»
«È che mi sento strano,cioè,Luke tu mi piaci un sacco,ho paura di fallire,di rovinare la serata e...»
«Sei perfetto,non chiedevo di meglio,a me basta un tuo sorriso.»Ha riso come un bambino,mi stretto la mano e ha baciato timidamente la mia guancia.
I suoi occhi erano bellissimi,quasi lucidi per l'emozione.
Non sono riuscito a definire la tempesta di emozioni che stavo provando,milioni di sensazioni affliggevano il mio corpo mandandolo letteralmente in confusione,facendomi sentire vivo.
Il ristorante scelto da Ben era bellissimo.
Si chiama "Da Scott" ,ha i tavoli ben apparecchiati,le tende bianche e un lungo buffet.
Un cameriere sulla quarantina con due folti baffi neri ci ha accompagnato al nostro tavolo,il 26.
Ben mi ha versato il vino e mi ha porto il menù,consigliandomi la grigliata di gamberi e calamari.
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1•Ruined Souls
FanfictionEra laggiù che le anime perse ritrovavano se stesse. Dal testo: «Chiedimi cosa è una farfalla e te lo spiegheró,chiedimi cosa è la vita e te la inventeró». Calum,Ashton,Luke e Michael sono quattro ragazzi alla deriva, sottomessi ai...