2.6 CALUM

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«Cosa cazzo stai facendo,Clifford?» urló esterrefatto Calum,vedendo Michael accasciato sul pavimento del bagno con una bottiglia di vodka in mano.

Il ragazzo dai capelli colorati alzó lo sguardo,puntando i suoi occhi rossi e gonfi,sia per l'alcol che per il pianto,verso quelli scuri dell'amico.

Era disteso accanto al gabinetto,con la testa appoggiata al muro e le gambe divaricate.

Lì,in quel modo,era chiaramente visibile la sua distruzione interiore.

I capelli colorati erano bagnati ed appiccicati a cause del sudore,le labbra viola e il collo ricoperto da segni rossi.

«Michael,facciamo sparire questa merda,ok?»

Calum se lo caricó sotto braccio e,dopo svariati tentativi fallimentari,riuscì a farlo sdraiare sul suo letto disfatto.

«Cosa diamine ti è preso?» chiese il moro,porgendogli un bicchiere d'acqua.

«Lucas...quel bastardo»balbettó con la voce impastata dalla vodka.

Calum si accorsi di qualche cambiamento all'interno della stanza,ma non ricuciva a capire cosa fosse cambiato.

«Oh,cosa ha combinato Luke?»

«L'hanno portato via»

Io moro capì,capì che qualcosa era successo.

Il letto del biondo era troppo ordinato,del suo diario non ve ne era traccia e i cuscini non erano sistemati come era solito fare Luke.

«Perché se ne è andato? Ha finito la terapia?»

«Fanculo»

Michael si rannicchió in posizione fetale e ricominció a piangere.

Dopo un breve lasso di tempo,il suo respiro si regolarizzó e sprofondó nel sonno più profondo.

Calum non riusciva ancora a capire,non comprendeva lo strano legame nato tra Luke e Michael.

In quel momento,dietro di lui,apparve Ashton,con una strana espressione stupita stampata in volto.

«Calum,non puoi capire cosa ho appena visto!»

Il moro si voltó di scatto,permettendo ad Ashton di vedere il corpo di Michael e la bottiglia di vodka momentaneamente appoggiata sul pavimento sudicio.

«Cosa è successo qui dentro?»

Il ricciolo fece un passo avanti,raccolse la bottiglia quasi vuota e la gettó nel cestino dietro la porta.

«L'ho trovato quasi privo di sensi sul pavimento del bagno,agonizzante. A quanto pare Luke se ne è andato e lui non l'ha presa bene»

«No,Calum,no. Luke non se ne è andato,è stato costretto and andarsene»

Il moro si voltó nuovamente verso Michael,poi guardó il pavimento e tornó ad incrociare lo sguardo di Ashton.

«Cosa?» chiese stupito.
«Un uomo dai capelli bianchi e una ragazzina minuta lo stavano aspettando nell'atrio,mentre Luke si stava disperando. Ha cercato di divincolarsi,ma è stato costretto ad entrare nell'auto argentata dell'uomo,che suppongo sia suo padre.
Luke ha cominciato ad urlare cose senza senso,a gridare il nome di Michael e a spiegare quanto fosse importante per lui stare qui,ma l'uomo gli ha promesso cure certe e la felicità»

«Quindi? Raccontami» lo spronó Calum.

«Ha accettato,se ne è andato.»

«Come è possibile?»

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