13 Novembre 2012
Nevica.
Un'infinità di fiocchi sta danzando davanti ai miei occhi,tanti piccoli cristalli cadono giù leggiadri e candidi,posandosi su qualsiasi cosa,modificandone le forme,anche le più spigolose.
Ho sempre amato la neve.
Papà mi portava sempre a sciare o a discendere i pendii dolci delle colline con il mio slittino di legno,logoro e vecchio.
Indossavo i miei morbidi guanti colorati,il berretto di lana a fantasia invernale e i doposci scomodi.
Giocavamo,io e i miei fratelli,a rincorrerci sulla neve,cadendo maldestramente sui cumuli raccolti ai lati della strada,ci arrampicavamo sulle piste,facevamo pupazzi di neve che poi "vestivamo" con gli abiti vecchi che non ci andavano più bene.
Natale è sempre stata la mia festa preferita,con o regali sotto l'albero,l'atmosfera suggestiva, nonna Ginger che cucinava un ottimo tacchino e nonno Bobby che raccontava barzellette sconce sul Presidente e la sua famiglia.
Sedevano sempre attorno al tavolo rotondo della sala da pensavo di nonna Ginger,mangiavamo e discutevamo di come zia Gracy stesse bene con la nuova tinta di capelli o di quanto miei cugini gemelli ,Rachel e Leo, fossero cresciuto rispetto al Natale precedente.
Nonna Ginger,poi,ci portava i pacchetti colorati e ci faceva recitare una filastrocca strana piena di aprirli.
Diceva che, solo coloro che sapevano a memoria quella sorta di poesia per bambini,potevano aprire i propri doni.
Nonno Bobby mi regalava sempre una macchina radiocomandata, nonna Ginger uno dei suoi tanti maglioni di lana e zia Gracy si limitava a comprarmi regali piuttosto casuali.
Ricordo ancora quando scartai la mia prima chitarra giocattolo.
Avevo dieci anni e i miei capelli non erano poi così biondi,odiavo la scuola e preferivo starmene a casa a guardarmi l'ennesimo episodio di Dragon Ball.
Quell'anno scopri di avere una certa "tendenza" verso i ragazzi,perché provavo una certa infatuazione nei confronti di un mio amichetto dai capelli riccioli e dorati.
Lui mi odiava.
Diceva che ero uno stupido.
Quando zia Gracy mi consegnò in suo regalo,capii che quell'anno aveva fatto le cose in grande.
Da quel giorno,non ho mai smesso di suonare la chitarra,iniziando a comporre le mie canzoni dall'età di tredici anni.
Mamma era felice,papà un po' meno.
Mi mancano quei momenti di gioia,quella felicità apparente ,quel velo di malinconia e tristezza nascosto sotto l'atmosfera natalizia.
Papà aveva capito che non ero un bambino come gli altri,che non mi divertivo a guardare sotto le gonnellino delle mie amiche.
Sapeva che provavo vergogna nei confronti del mio stesso sesso,si era accorto delle mie guance che arrossivano quando qualche mio amichetto mi sfiorava.
Sono qui,con la mia chitarra,sto cercando di comporre una nuova canzone.
Ho in mente qualche idea,ma per adesso sono solo verso abbozzati del tipo:
"I'm here alone insidie of this broken home"
"Who's right,who's wrong, who really care?"
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1•Ruined Souls
FanfictionEra laggiù che le anime perse ritrovavano se stesse. Dal testo: «Chiedimi cosa è una farfalla e te lo spiegheró,chiedimi cosa è la vita e te la inventeró». Calum,Ashton,Luke e Michael sono quattro ragazzi alla deriva, sottomessi ai...