3.7 "Diario di Luke"

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15 Settembre 2012

La scuola fa schifo,tutto fa schifo!
Oggi è stato il primo giorno di liceo,il primo giorno d'inferno.
La scuola,come struttura,non è poi così male,anzi.

Si entra da un cancello grande in metallo,poi si percorre qualche metro e appare l'ingresso vero e proprio: una scalinata che si rispetti,aiuole verdi e fiorite,porta imponente e un atrio piuttosto accogliente.

Appena sono entrato,ho visto una marea di gente precipitarsi attorno ad un tizio con i capelli ricci e dalla carnagione scura.

Teneva un pallone da basket sotto braccio ed era vestito con una semplice tuta da ginnastica.

Sembravano tutti davvero interessati a quel che stava dicendo Trent,così lo aveva chiamato Britney,la mia migliore amica.

Britney è una ragazza brillante,eccentrica al punto giusto e con lunghi capelli scuri,occhi neri e labbra rosse.

La conosco fin da quanto ero bambino,fin dai primi tempi dell'asilo.

Ricordo ancora quando,per sbaglio, misi il sale al posto dello zucchero nel suo the verde e lei mi disse di essere un completo disastro,un fallimento fatto persona.

A soli otto anni,non ci feci caso,ma adesso penso che un po'di ragione ce l'abbia avuta.

Il ragazzo dalla carnagione scura,Trent,ci ha illustrato una cartina della scuola e ci ha spiegato gli orari delle lezioni,delle attività extra-scolastiche e sportive,sottolineando il fatto di essere all'ultimo anno e della recente vittoria della squadra di basket della scuola.

Britney mi ha spintonato appena,indicando i muscoli che si intravedevano dalla canottiera attillata di Trent.

«Non credo sia il tuo tipo,Brit»

Lei mi ha sorriso e ha scosso i capelli sulle spalle,sbattendo le palpebre e le ciglia scure.

L'ho vista seguire quella massa di matricole fino alla mensa,la palestra e poi giù per le scale verso i laboratori di biologia e chimica.

Amo la chimica,la matematica,i numeri.

Penso che la vita sia fondata sui numeri e sulla quantità giusta di cose,sul senso della misura.

Se prendiamo un uomo,un ragazzo come me e lo mettiamo in una stanza da solo,è uno,uno solo.

Se invece lo posizioniamo accanto a qualcun altro,non è più solo uno,ma infinito,un'infinità di sfaccettature sempre diverse,come un diamante.

Possiamo essere chi vogliamo,quanto vogliamo,ma tutto si riduce a chi siamo la sera prima di andare a dormire,prima di lasciarci andare tra le braccia dei nostri sogni,tutto si riduce all'ultima persona che hai piantata in testa poco prima di sentirti libero,poco prima di sprofondare nel sonno.

Ehm,mi sono perso!

Si,ecco! Il laboratorio di chimica mi è piaciuto molto,soprattutto l'area dedicata agli esperimenti e alle reazioni di laboratorio.

Trent ci ha accompagnati nell'aula di inglese,dove ci ha consegnato l'orario dei corsi,insieme ad una ragazza che si è presentata immediatamente.

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