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"No, non mi dire! E te la sei fatta alla fine?"
Ogni sera è così: stesso copione, stesse facce, stesso posto.
Le serate a Roseto sono così, il massimo dello svago è parlare di futilità davanti ad un drink al bar sulla spiaggia, con gli amici di sempre.
Osservo i volti di tutti quegli sconosciuti che attornano abitualmente il nostro tavolo, e di amichevole continuo a non vederci nulla. Gianluca rivolge il suo sguardo e i suoi sorrisi solo a qualche amico, seduto al tavolo con noi.
Tutti gli altri invece, non dicono nulla, si limitano ad ascoltare e ridere ad ogni battuta o aneddoto divertente, ricordando quelle odiose risate di sottofondo che si sentono nelle soap opera americane.
Assisto passivamente ai loro discorsi, che a dire il vero trovo tutt'altro che divertenti, e giocherello con il mio bicchiere.
Sono ospite dei Ginoble da sei giorni ormai, e non avendo scoperto nulla di interessante, mi ritrovo a fare disperatamente il countdown che ci separa dal ritorno alla vita da tour: la gigantesca Piazza del Plebiscito a Napoli ci attende tra poco meno di quarantotto ore.
La risata di Gianluca mi rende felice, è come quella di un bambino. Butta la testa all'indietro e batte le mani, di fronte ad una frase particolarmente divertente. Gli sorrido, con le labbra un po' più serrate magari, se mi concentro sui racconti delle loro avventure con ogni genere e tipo di ragazza.
Mi chiedo come si possa parlare di "fare l'amore". L'amore è ben altro, una cosa che non ha niente a che vedere con un'occasione in discoteca. Mi chiedo come ci possa essere passione in anche solo un bacio, se poi si provano meno emozioni di un apatico. Sarà perché questo mondo non l'ho ancora capito, perché forse non ho vissuto la vita di una normale ragazza, sarà perché io, l'amore, quello vero, l'ho letto solo nei libri.
E a volte ci penso, mi chiedo anch'io cosa si prova ad essere amati, ma soprattutto ad amare. Amare così tanto da poter morire per l'altro. Eppure le mie esperienze le ho avute, ma mai mi è capitato un tipo di amore così travolgente. A volte arrivo a dubitare seriamente che possa esistere una cosa del genere. Di fronte ai loro discorsi la bambina di turno sono io: ascolto confusa cose che non comprendo, che mi andrebbero spiegate.
Molte ragazze gli girano attorno, e la cosa non mi soprende. Ridono alle sue battute, che di fatto non hanno nulla di divertente. Cercano il contatto fisico con lui, accarezzandolo e toccandogli ripetutamente le braccia. E lui regge il gioco, ci sta, si sente onorato da tutte queste attenzioni. Più il tempo passa e più riesco a delineare il suo carattere, che a primo impatto sembra il tipico di un narcisista.
Questo comportamento è caratterizzato principalmente da un'eccessiva ammirazione verso sé stessi, risultando antipatici e snob. Il narcisista ama essere ricoperto di attenzioni, e ama essere amato. Ma la maggior parte delle volte si rivela solo un'arma a doppio taglio: dietro a tutto ciò si nasconde una grande insicurezza, che viene colmata appunto dal giudizio positivo che gli altri hanno. Vive nel giudizio degli altri, è di fondamentale importanza. E guai se è negativo.
Sembra così superficiale. Ma so che non lo è.
I suoi occhi dicono altro. O forse non dicono proprio niente i suoi occhi, come penseranno molti. Però io non la penso allo stesso modo.
Lo guardo senza che lui ci faccia caso e sorrido, nel sapere che il Gianluca di questo momento non è il vero Gianluca, che qualche volta ho avuto l'onore di conoscere.
E quello vero è meraviglioso, penso.
Torniamo a casa dopo un paio d'ore, per fortuna. La serata è stata piuttosto pesante, nonostante sia solamente mezzanotte.
Io e lui manteniamo il silenzio anche quando torniamo a casa. Ripenso ai discorsi sentiti prima, e la curiosità mi mangia viva.
"Posso chiederti una cosa?" la butto lì, di getto, senza pensarci.
"Dimmi."
"Come si può amare qualcuno che non si ama?"
"In che senso?" mi guarda perplesso.
"Come si può fare l'amore con qualcuno che non si ama? Come puoi metterci passione nel fare qualcosa con qualcuno per cui non provi niente, se non un semplice impulso sessuale?" - prendo fiato, e riesco già a darmi una risposta dalla sua faccia scioccata. Penserà che sono pazza, sicuro.
"Scusa, lascia perdere, fa finta che non ti abbia detto niente..." - cammino verso il corridoio, quando lui mi ferma, prendendomi la mano.
Mi sorride, guardandomi con i quei suoi occhi che paiono due splendidi smeraldi.
"Perché mi guardi così?"
"No, niente... è così dolce la tua ingenuità." - mi sorride ancora, con gli occhi quasi lucidi. Mi attira a sé, e mi sorprende racchiudendomi un un forte abbraccio. Il cuore mi batte forte, penso che un abbraccio così non l'ho mai ricevuto. Ricambio quel meraviglioso abbraccio, il nostro primo abbraccio, sincero, dolce e delicato.

[...]

"Tu ti sei mai innamorato davvero?"
Parliamo seduti sul letto di camera sua, sarà notte fonda, ma ad entrambi manca il sonno. Probabilmente in quasi tre settimane non siamo mai riusciti a tenere un discorso così pacifico e per così a lungo come oggi.
Scuote la testa. "Mai nulla di serio. Le sbandate sì, quelle saranno capitate anche a te, immagino."
Annuisco poco convinta. "A volte penso che l'amore non corrisposto sia il migliore. Tu ami, ami e basta, senza aspettarti che questo amore venga ricambiato. Zero problemi e delusioni. Amore platonico."
"Emma, amare è una bella fregatura, fidati. È dolore, solo dolore."
Scrollo le spalle. "A volte vale la pena soffrire per chi si ama..."
Lui rimane in silenzio, sdraiato, ad osservarmi, come affascinato dalle mie parole. Sospiro.
"Beh, direi che è arrivato il momento di andare, buonanotte." faccio per andarmene, ma lui mi afferra il polso, facendomi girare di scatto.
"Resta qui..." sussurra.
Sgrano gli occhi. "Che intendi?"
Mi attira a sé, facendomi cadere sul materasso e mettendo le braccia attorno alla mia vita. "Voglio dormire con te." sussurra dolcemente al mio orecchio.
"Tre ore di discorsi sull'amore e poi cerchi di fare sesso?" gli chiedo inorridita.
"E chi ha detto che voglio farlo?"
"Le tue intenzioni erano quelle, quando ci siamo conosciuti."
"Non lo farei mai." ammette, stringendomi ancora di più tra le sue braccia, mentre io sono girata di spalle.
"Non ti merito."

Photograph || Il Volo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora