Sguardo fiero e passo sicuro: io e Megan ci presentiamo così a colazione, orgogliose di noi stesse, sfociando quasi nella presunzione.
Ma dopo ciò appena caduto, ci sentiamo come se il mondo fosse in nostro pugno.
"Buongiorno!" annunciamo entusiaste, e in coro tutti rispondono, compreso Gianluca, che mi rivolge un tenero sorriso.
"Beatrice, tesoro, come stai?" le chiedo, con un tono dolcemenente sarcastico. Mi siedo di fronte a lei, con perfetta nonchalance.
"Meglio, cara, meglio." risponde, digrignando i denti ma cercando di mantenere la calma, mentre mi fulmina con lo sguardo.
"Hai preso le aspirine che ti avevo dato, vero?"
"Oh si, certo, è grazie a loro che ora sto meglio." si sforza di sorridere, solo per reggere la sceneggiata davanti al suo fidanzato.
"Sei stata gentile ad occuparti di lei, ieri sera." mi guarda, sorridendomi innocentemente.
"È stato un piacere." concludo, bevendo il mio caffè.
Io e Meg ci scambiamo un'occhiata complice, e continuiamo a far finta di nulla.
"Piero, tutto okay?" gli scuoto il braccio, quando lo vedo più morto che vivo.
"S-sì, sì, sono solo stanco... Ho dormito poco." si giustifica, e non controbatto, notando solo ora le sue occhiaie.
"Però, ci avete dato dentro ieri notte..." commenta Ingazio, facendo andare di traverso il caffè a tutti quanti. Lo fulmino con lo sguardo, mentre si trattiene dal ridere e mima con le labbra uno "scusa". Gianluca fa sbattere il bicchiere sul tavolo, facendoci voltare tutti verso di lui.
"Scusate, mi era... scivolato." arranca una scusa patetica, per poi guardare male Ignazio.
Prendo un respiro profondo, guardo anche Piero, forse per cercare la sua approvazione. Lui capisce già e mi annuisce debolmente. "Ragazzi, ci siamo lasciati."
Un silenzio tombale, a tratti imbarazzante.
"Era meglio così, già." aggiunge Piero.
Gianluca ci guarda sorpreso, non dice nulla.
"Bene, direi che abbiamo combinato abbastanza guai per stamattina." esordisce Margherita, salvando tutti da quella situazione imbarazzante.
"Tutti nella hall tra un'ora, un'aereo per Parigi ci aspetta."[...]
"Guarda, ancora non posso crederci." commento, mentre giro e rigiro tra le mani quelle foto. "Ma dove le hai prese?"
"Ho le mie conoscenze." risponde dal bagno, mentre finisce di prepararsi. Esce fuori e apre la sua valigia, cercando un cambio per questo pomeriggio. "Ma da quanto tempo non venivamo qui a Parigi?" sospira, per poi sbirciare fuori dalla porta finestra, scrutando auto e passanti.
"Parla per te, io non ci sono mai stata." affermo, raggiungendola all'altezza del vetro.
"Sul serio?" mi chiede sbalordita.
"La mia storia la sai, Meg. Conosco abbastanza bene gli States, ma l'Europa davvero poco."
"Ah, beh, allora qui bisogna rimediare! Vai a cambiarti, ci vediamo tutti giù tra mezz'ora. Abbiamo questa giornata libera, perché non fare le turiste?" apre la porta e presa dall'entusiasmo mi butta fuori dalla sua stanza.
"Okay, okay, a tra poco!" rido per il suo comportamento, per poi ritirarmi nella mia stanza.
Una doccia veloce, un po' di trucco e sono pronta: il vestito a grembiule floreale si abbina perfettamente con il romanticismo della città, insieme a sandali alla schiava, Ray-Ban e capelli legati in una morbida treccia laterale.
Scendo nella hall, dove trovo solo Ignazio, intento a digitare qualcosa sul cellulare.
"Ignà! cercavo proprio te!" corro da lui, con un sorriso a trentadue denti.
"Che succede?" ricambia il sorriso, con un'espressione incuriosita.
"Ieri sera, io e Gianluca... ci siamo ribaciati." confesso, arrossendo leggermente.
"E hai capito il nostro Gianluco!" ride, appoggiandomi una mano sulla spalla.
"È stato tutto così perfetto..." sospiro, sovrappensiero.
"Ormai è innamorato, direi."
Arrossisco. "Beh, innamorato... al massimo gli piaccio."
"Sarà, tu però sei innamorata persa." scruta attentamente il mio viso, con l'aria e il tono di chi la sa lunga.
"Tutti fissati con questa storia?! Io non sono innamorata di Gianluca! C'è solo dell'interesse e basta, cioè perché correre così tanto..." farnetico infastidita.
"Come vuoi tu, innamorata." scandisce bene l'ultima parola, per farmi innervosire.
In quel preciso istante arrivano tutti gli altri, e non ho il tempo di controbattere.
Ignazio penso che sia l'unica persona al mondo ad essere odiosa ma allo stesso tempo impossibile da odiare.[...]
Parigi, densa di magia ed ispiratrice di emozioni e poesia, la città delle luci, capace di sorprendere ed incantare i turisti che accorrono ogni anno per godere delle sue innumerevoli bellezze. E' una metropoli indimenticabile, che lascia un segno indelebile in tutti coloro che la visitano, oltre al desiderio di ritornare a rivisitarla più volte nella vita e in periodi diversi dell'anno, per apprezzarne i suoi innumerevoli volti.
Parigi, però, è soprattutto ricca di bellezze architettoniche, di monumenti, musei, palazzi storici. La Tour Eiffel, Notre-Dame, la Madeleine, il Pantheon, l'Arc de Triomphe, il Louvre, sono solo alcune delle attrazioni principali, che non vedo l'ora di visitare.Alcune piazze e alcuni viali della città, come quello degli Champs Élysées, sono stracolmi di gente fino all'alba e offrono uno spettacolo indimenticabile con le loro luci calde e seducenti.
Per gli amanti dello shopping, poi, Parigi è la città ideale. Qui andare in giro a visitare negozi, ad ammirare semplicemente le vetrine, ad esplorarne gli interni, anche senza acquistare nulla, è tipico del turista.
E anche di qualcun altro."Pietà, non mi sento più i piedi!" ansimo, sedendomi su una panchina, con le mie gambe che finalmente mi ringraziano. Mi raggiuge Margherita, che si accascia accanto a me.
"L'avessi saputo, sarei rimasta in albergo buttata sul letto tutto il pomeriggio." continua lei.
"Spero che tu sia soddisfatta ora, Beatrice." chiede seccato Piero, esausto come tutti noi, rivolgendosi alla ragazza con un innumerevole numero di buste tra le mani. Alcune le porta lei, altre Gianluca, povera vittima come noi.
"Amore, credo che questo shopping ti sia sfuggito di mano." cerca di sdrammatizzare il suo ragazzo.
Lena è vissuta a Parigi, avendo origini francesi, e questa credo sia l'unica cosa che collega le sue due identità.
E lei Parigi infatti la conosce bene: Chanel, Saint Laurent, Valentino e chi più ne ha più ne metta, lei conosce bene tutti i quartieri e le vie strategiche per fare shopping sfrenato.
"Tranquilla, quante cose cambieranno tra poco..." bisbiglia al mio orecchio Megan.
"Due giorni, per essere precisi."
Eh già, aspettiamo con ansia lunedì. Il giorno dei cambiamenti, il giorno di quelle maledette foto che, chissà, magari si riveleranno una benedizione.
Il giorno della verità.

STAI LEGGENDO
Photograph || Il Volo
Fanfiction"[...] E poi, alla fine, sì, mi sono innamorata. Mi sono follemente innamorata di una persona che non avrei mai pensato di poter amare. E sai come l'ho capito? Da quando vidi che in quegli occhi verdi ci ritrovavo me stessa. In quegli occhi ho ritro...