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Una leggera folata di vento mi fa tirare un sospiro di sollievo da quel caldo che, nonostante sia proprio domani l'equinozio d'autunno, è ancora soffocante.
Dopo settimane in giro per l'Europa, il caldo clima mediterraneo mi mancava proprio.
Il leggero fruscìo delle foglie e l'ombra degli alberi mi rilassa, facendomi sentire in pace con il mondo.
L'odore del muschio e dell'erba mi pervade le narici. Ho sempre adorato l'odore tipico del bosco.
Gianluca mi tiene stretta a lui, tra le sue gambe, mentre siamo seduti su una panchina del parco di Roseto.

"Ti trovi bene qui?" mi chiede dolcemente, mentre le nostre mani rimangono intrecciate. La mia testa è appoggiata al suo petto, e sento appena il ritmo del suo cuore.
Va veloce.
Mi limito ad annuire, e sono sincera. La sua famiglia mi ha sempre trattata come una di casa, a maggior ragione ora che sono insieme a lui.
"Stasera ti faccio conoscere alcuni miei amici che lo scorso Giugno non erano qui a Roseto. Ti piaceranno, vedrai." mi annuncia entusiasta, e immagino che abbia stampato in volto uno dei suoi soliti mega sorrisi.
"Se sei con me, non potrà mai andare male nulla." ruoto leggermente la testa, per baciarlo dolcemente.
Non saprei definire le mie emozioni in quei pochi secondi. Le sue labbra, calde e morbide, sono fatte per essere baciate, non mi stancherò mai di dirlo. E le emozioni sono sempre le stesse, come la prima volta che mi baciò quella sera, sotto la pioggia.
"Sei una delle cose più belle che mi siano mai capitate. Lo sai questo, vero?" mi dà un bacio sui capelli. Mi sento come una bambina che viene cullata tra le sue braccia. Probabilmente non ha idea di quanto amore mi stia dando, pur non amandomi.
"Sì, lo so. E io penso la stessa cosa."

[...]

Il locale è sempre lo stesso. Questa volta però, è stato allestito tutto nel giardino sul retro, che in fondo porta alla spiaggia. Luci viola soffuse agli angoli, divanetti bianchi, cocktail a volontà e musica da discoteca. Non ho mai amato questo genere di posti, ma a quanto pare è uno dei pochi svaghi la sera, quindi non mi sono potuta opporre.
Gianluca mi tiene per mano e si destreggia tra la gente, che gli rifila occhiate oserei dire maligne. Lo conoscono. Tutti lo conoscono qui.
E poi gli sguardi si posano sulle nostre mani intrecciate, e inevitabilmente su di me, che mi fanno sentire ancora di più come se non appartenessi al loro stesso pianeta.
"Eccoli, sono lì." urla vicino al mio orecchio, mentre me li indica con l'indice. Sono in privè in fondo al giardino, formato da tanti divani e cuscini rigorosamente bianchi, e chiuso da un cordone di velluto.
Più ci avviciniamo e più riesco a delineare i volti dei componenti del gruppo: tre ragazzi e due ragazze.
Arriviamo lì e istintivamente mi molla la mano, mentre il boato dei suoi amici quasi mi perfora un timpano. Rimango in piedi mentre tutti lo salutano calorosamente, e nessuno sembra accorgersi minimamente della mia presenza.
"Gianlù, lei chi è?" gli chiede il ragazzo riccio e biondo, con un'espressione indecifrabile in volto.
Tutti gli sguardi si posano su di me e io mi sento particolarmente a disagio.
Mi avvicino a lui, per stringergli la mano, con un falsissimo sorriso stampato in volto. "Io sono Emma, la sua..."
"...assistente. È l'assistente de Il Volo da qualche mese." mi interrompe Gianluca, e un espressione mista tra lo stupito e l'indispettito mi spunta in volto.
"Ah sì, ce ne avevi parlato!" risponde l'altro ragazzo, anch'esso riccio, moro e dagli occhi scuri.
"Comunque, io sono Alessio." riprende il biondo, stringendomi la mano e sorridendomi.
"Io Marco." si aggiunge il suo amico.
"Ciao, io mi chiamo Serena." la prima ragazza mi rivolge un grande sorriso, ispira subito simpatia. Lunghi capelli scuri legati in una coda e occhi color ghiaccio.
"Martina." afferma la seconda, rivolgendomi un sorriso amaro.
Mi basta guardarla per avere come un dejavù. Devo averla già vista da qualche parte.
Ma la smetto di essere preda delle mie paranoie, e facendo finta di niente mi siedo di fronte a Gianluca e quella Martina.
Mora, occhi scuri e bel fisico: nulla da invidiare a Beatrice. È sicuramente più grande di noi, avrà sui trent'anni circa. Il suo tubino nero e corto mi fa storcere il naso, sfociando quasi nel volgare.
Fisso interrogativa Gianluca, e lui cerca sempre di evitare il mio sguardo. Non capisco come mai non abbia voluto presentarmi come la sua ragazza, in fondo sono i suoi amici.
"Allora... voi conoscete da tanto Gianluca?" la butto lì, è la prima cosa che mi è venuta in mente.
"Da tempo immemorabile ormai." sorride Alessio, bevendo la sua birra.
"Noi invece da... due anni circa, vero Marti?" chiede incerta Serena, cercando la sua conferma.
"Sì." risponde, con un sorrisetto spavaldo. "È successo tutto una sera di un paio di anni fa. Giugno mi pare... Vero Gian?" si avvinghia a lui, e la cosa mi innervosisce. Lui si imita ad annuire imbrarazzato, evitando ancora di più il mio sguardo.
Bingo. Ora ricordo con chiarezza: Martina è una delle sue ex.
Le loro foto uscirono su molti giornali un paio di estati fa. Gianluca fu descritto come "innamorato perso", e roba del genere. Si sono lasciati l'estate scorsa, ma evidentemente lei non se ne vuole ancora fare una ragione.
"Sai, noi siamo stati insieme fino all'estate scorsa."
"No, ma non mi dire!" mi fingo sorpresa, guardando Gianluca, che a giudicare dalla sua faccia preferirebbe sotterrarsi dall' imbarazzo.
"Sì. E ti dirò... sarebbe bello cercare di recuperare il nostro rapporto." confessa emozionata, tenendosi stretta attorno al suo braccio.
Ora, da persona pacifica, matura e responsabile, dovrei fare finta di niente per poi discuterne con lui a fine serata, per poi magari mettere le cose in chiaro e finire a dormire abbracciati come una coppia perfetta.
Ecco, io sono l'esatto opposto. La mia impulsività mi suggerisce di agire, e subito. Senza timore. La paura non è da me.
La guardo con un sorrisetto furbo, mentre lei è impegnata a strapazzarselo.
"E tu, Emma? Ti trovi bene con i ragazzi?" mi chiede Marco, e io tra me e me lo ringrazio di cuore per avermi fatto questa domanda.
"Oh sì, benissimo. A volte è dura, è stressante, ma si vive bene. Pensa, c'è pure spazio per la vita sentimentale." affermo con un sorriso beffardo. Lo guardo e lui ricambia quasi intimorito da ciò che sto per dire, come se lo sapesse già.
"Wow, davvero?" mi chiede Serena, stupita. "E chi è il fortunato? Piero o Ignazio?"
"Ce l'ho di fronte." rispondo, e lo vedo sbiancare di colpo. Il brusìo di sottofondo si interrompe, e tutti guardano increduli me e Gianluca. Persino quella Martina, che lo guarda sconcertata.
"Sì, sono l'assistente de Il Volo. Ma sono anche la sua ragazza. Io e Gianluca stiamo assieme. Non è vero, Gian?" gli chiedo retorica, mentre lui mi lancia un'occhiataccia, che mi indispettisce ulteriormente. Si permette pure di fare l'offeso ora?
"Sì, è vero." ammette, riuscendo a scansarsi di dosso la sua ex.
"Scusa Martina, temo che la vostra frequentazione non sia più fattibile." le sorrido falsamente, per poi alzarmi e andare via.
Sono fiera di me stessa per ciò appena fatto, ma allo stesso tempo acciecata dalla rabbia.
"Emma, aspetta!" Gianluca mi afferra per il polso, frenando la mia corsa, ormai giunta fino alla spiaggia.
"Perché? Solo questo." il mio tono è più pacato, ma allo stesso tempo duro.
Lui non sa cosa dire. "Scusami, davvero. Martina mi perseguita da mesi ormai, non accetta ancora che tra noi sia finita. E scusa se non ti ho presentata come la mia ragazza, ma voglio andarci piano, e voglio che lo sappiano meno persone possibile. Non che non mi fidi dei miei amici, ma non è difficile che le voci si diffondano qui." sembra sincero.
"Va bene. Ma torna dai tuoi amici ora. Non devi per forza rimanere qui con me." mi siedo sulla sabbia fine, guardando verso l'orizzonte.
"E invece rimango." si siede accanto a me, imitando il mio gesto.
"Perché? Dai, fammi stare da sola." il mio tono sa quasi di supplica.
"...perché chi ti ama non ti lascia nemmeno se glielo chiedi."
"E tu, quindi..."
"Non ti lascio, Emma. Te lo giuro."

Photograph || Il Volo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora