I deboli raggi del sole e la suoneria del cellulare mi svegliano di malavoglia. Allungo il braccio e spengo il fastidioso suono della sveglia, senza neanche aprire gli occhi. Mi siedo a gambe incrociate sul materasso, stropicciandomi gli occhi. Le palpebre pesanti non mi aiutano, ma comunque riesco ad alzarmi. Mi basta sfiorare il parquet con la punta dei piedi, per ricordarmi di non essere nella mia stanza: Gianluca dorme ancora beatamente sotto le coperte, mentre abbraccia teneramente il cuscino. Deve avere un sonno molto pesante, penso, se lo squillante suono della mia sveglia non l'ha minimamente infastidito.
Vado in bagno a sciaquarmi la faccia e mettermi le lenti a contatto, avendo portato il beauty e dei vestiti puliti con me la scorsa notte, prevedendo di dover dormire da lui.
"Bei capelli." commenta, riferendosi ai miei capelli raccolti distrattamente in uno chignon improponibile. La voce profonda di Gianluca mi fa sobbalzare, e mi accorgo solo ora della sua presenza sulla soglia della porta del bagno.
"Gian, che spavento! Non stavi dormendo?" gli chiedo, ancora con la tachicardia.
"Hai una sveglia molto fastidiosa, sai?" si posiziona davanti al grande specchio, accanto a me.
Non replico, e continuo a fare le mie cose, mentre lui si lava i denti. Farfuglia qualcosa di incomprensibile, mentre io mi trucco.
"Finisci di lavarti i denti prima di parlare!" lo sgrido.
Lui mi asseconda e sputa l'acqua. - "Sei peggio di mia madre!" sbuffa scocciato. "E comunque, stavo dicendo: perché voi ragazze vi mettete sempre tutto questo trucco?" mi chiede incuriosito, notando la pochette piena di prodotti.
"Per essere un minimo decenti." affermo, chiudendo il contenitore della cipria, per poi armarmi di eyeliner.
Silenzio, concentrazione: per me l'eyeliner è sempre stato una sfida, nonostante alla fine, magari dopo tentativi su tentativi, riuscissi a metterlo abbastanza bene.
Mi urta di proposito il braccio, facendomi sbavare la riga nera.
Scoppia a ridere, essendo riuscito nel suo intento, mentre io cerco di rinanere seria. Verrebbe da ridere anche a me, ma devo vendicarmi. "Lo trovi così divertente?"
"Sì." afferma con arroganza.
Non rispondo, per poi fiondarmi su di lui, cercando di sporcargli il viso con il prodotto nero. Ma lui, essendo anche più alto, riesce facilmente a bloccarmi le braccia, iniziando a farmi il solletico e riuscendo a strapparmi di mano il cosmetico.
"Basta, okay, mi arrendo!" esclamo con l'ultimo filo di voce che mi rimane e con le lacrime agli occhi. Lui finalmente smette, e mi ritrovo davanti a lui, a pochi centimetri dalle sue labbra. Ansimo ancora, nel tentativo di riprendere fiato.
E, come sinceramente speravo, prende l'iniziativa, e posa delicatamente le sue labbra sulle mie, facendolo diventare un bacio passionale. Passerei tutta la vita così. Le sue labbra morbide sembrano fatte apposta per essere baciate.
Le farfalle nello stomaco, le mie mani sulle sue guance, che vengono leggermente punte dalla sua barba; le sue braccia mi cingono la vita, tenendomi stretta a lui.
Ci stacchiamo per riprendere fiato e ci guardiamo negli occhi: i suoi brillano di una luce diversa, che mette in risalto le sfumature verdi, facendole diventare di un colore simile al giallo.
E i miei, beh, i miei non lo so come sono, ma sicuramente saranno persi ad ammirare i suoi.
"Ho vinto io, mi sa." mi sorride soddisfatto.
"A quanto pare..." rispondo imbarazzata.
Gianluca Ginoble mi ha fregata, totalmente fregata.[...]
"Londra non mi stancherà mai, è inutile." afferma Ignazio, mentre sfrecciamo lungo il paesaggio grigio, caratterizzato da creazioni dell'arte contemporanea, come grattacieli e palazzi dalle forme più eccentriche, a meravigliose residenze e ville d'epoca, in pieno stile vittoriano. Metropoli multietnica di rilevanza globale, una delle poche grandi capitali del mondo, è una città che ha enorme influenza in fatto di cultura, comunicazione, politica, economia e arte.
Trovarsi a Londra è come trovarsi al centro del pianeta, per intenderci.
I ragazzi si esibiranno qui, domani, precisamente all' O2 Arena, conosciuta per essere uno dei principali punti di riferimento per i più grandi artisti di fama mondiale.
Io e Gianluca durante il tragitto ci scambiamo qualche veloce occhiata, tra noi due non è successo più nulla dopo stamattina. E nessuno sa nulla, perché di fatto non stiamo assieme, perciò abbiamo preferito non parlarne con nessuno.
"Ti piace tanto la fotografia, vero Vane?" gli chiede Piero, notandola concentrata nel suo intento di catturare più attimi possibili, sporgendosi dal finestrino.
"Ehm, sì, fosse per lei farebbe fotografie anche per lavoro!" mi intrometto, e lei al suono di quelle parole sobbalza, guardandomi male.
"Ecco, sì... Certo!" balbetta, cercando di non far insospettire i tre in alcun modo.-Sei di buon umore oggi, eh?- mi manda un messaggio, anche se a separarci sono solo Piero e Gianluca, seduti accanto a noi sul van.
-Dopo ti racconto, giuro. sorrido mentre digito quelle parole sulla tastiera del cellulare, e noto Gianluca rabbuiarsi.
"Con chi messaggi?" mi chiede insospettito.
"Con un'amica, perché?" gli rispondo a tono.
"Eddai Gianlù, le scenate di gelosia sono uno step successivo, prima dovete mettervi assieme almeno, non si fa così!" esclama Ignazio, seduto avanti a noi, facendoci diventare rossi dall'imbarazzo.[...]
Sentivamo l'esigenza di parlarci, e di cose ne abbiamo da dire eccome. Prima o poi questo fatidico momento sarebbe dovuto arrivare. Il momento del confronto, del faccia a faccia, della verità, sì, insomma, di sistemare le cose!
Quello che è successo stamattina non poteva passare inosservato, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E menomale che finalmente 'sto vaso è traboccato.
Io e Gianluca siamo sulle sponde del Tamigi, in un punto stranamente abbastanza tranquillo, lontano dalla caoticità dei passanti. C'è un chiaro di luna meraviglioso, che si riflette sul fiume che divide a metà la capitale britannica.
"Proviamoci."
"E se andrà male?" chiedo, stringendomi nel mio giubbotto di pelle, l'aria è pungente.
"Beh, non lo so. Ma almeno non vivrò con il rimorso di essermi fatto scappare te."
Sorrido, lasciandomi scappare una piccola risata, sorpresa dalle sue parole. "Un giorno mi dovrai spiegare perché mi vedi così speciale."
"Beh, perché si!" ribatte convinto, afferrandomi le mani. "Cazzo Emma, tu mi fai stare bene, e questo mi basta. Non ho bisogno di essere chi non sono, quando sto con te. Ti ho adorata fin dal primo istante, fin da quando mi mandasti malamente a quel paese. E può sembrare assurdo, ma fu proprio in quel momento che mi resi conto. Tutte le ragazze che mi si sono avvicinate in questi ultimi anni cercavano solo del sesso e un minuto di popolarità. Tu no, a te non te n'è mai fregato di chi fossi, cosa facessi. Mi hai esattamente trattato come uno stronzo qualsiasi, e per quanto possa sembrarti strano, è questo ciò che più mi piace di te."
Sorrido a testa bassa, apprezzo le sue parole. "...ma io ti ho sempre trattato così perché sei stato veramente uno stronzo!"
"Esatto! Capisci?" esclama, come se fossi arrivata al nocciolo della questione. "Senti: non posso prometterti che ti amerò per sempre, che ti sposerò, che non avrò i miei momenti no, che non farò lo stronzo, che sarai l'amore della mia vita..." elenca, tenendo il conto sulle dita.
"Io non voglio che tu mi prometta nulla."
"Davvero?" chiede sorpreso.
"La gente tende a non mantenere le promesse. Piuttosto che tu tradisca le mie aspettative, preferisco che tu semplicemente non me le crei."
"Non ti prometto nulla. Ma voglio provarci."
"Sì. Sì dai, proviamoci. Nel peggiore dei casi..."
"...nel peggiore dei casi o finisce molto male o ci innamoriamo perdutamente. Vie di mezzo non penso esistano tra noi due."
Ed io spero la seconda, sinceramente.
"Okay, ci sto." gli sorrido timidamente, e lui ricambia, mentre rimaniamo così, in silenzio, a guardarci. "Beh? Che fai? Vuoi iniziare una storia con me e nemmeno mi baci?"
Ride, attirandomi a se. "Ah beh, scusa, rimedio subito." sorride maliziosamente, unendo le sue labbra con le mie, in un meraviglioso bacio.
![](https://img.wattpad.com/cover/45685017-288-k511113.jpg)
STAI LEGGENDO
Photograph || Il Volo
Fanfiction"[...] E poi, alla fine, sì, mi sono innamorata. Mi sono follemente innamorata di una persona che non avrei mai pensato di poter amare. E sai come l'ho capito? Da quando vidi che in quegli occhi verdi ci ritrovavo me stessa. In quegli occhi ho ritro...